Partito Marxista Leninista Italiano

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Partito Marxista Leninista Italiano

Bandiera del Partito Marxista Leninista Italiano
Nome Intero Partito Marxista Leninista Italiano
Abbreviazione PMLI
Fondato il 9 Aprile 1977
Leader Giovanni Scuderi
Membri chiave
  • Mino Pasca
  • Monica Martenghi
  • Nerina Paoletti (alias Lucia)
  • Patrizia Pierattini
Paese Repubblica Italiana
Ideologia
  • Comunismo
  • Marxismo-Leninismo
  • Pensiero di Mao Zedong
  • Antirevisionismo
  • Antifascismo
  • Antimperialismo
  • Astensionismo
Slogan «Per l'Italia Unita, Rossa e Socialista»
Testata Il Bolscevico
Sito ufficiale http://pmli.it/

Il Partito Marxista Leninista Italiano (abbreviato in PMLI) è un partito politico italiano extraparlamentare, dichiaratamente marxista-leninista, maoista et antirevisionista fondato ufficialmente il 9 Aprile 1977.

Prima della nascita del PMLI, i fondatori erano anche i leader di un'altra organizzazione politica denominata Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana Marxista-Leninista, che nacque nel 1969 in seguito ad una scissione interna al Partito Comunista d'Italia (Marxista-Leninista) e che confluì, appunto, nel PMLI durante il congresso del 9 Aprile 1977 a Firenze, dove tutt'ora ha la sede.

Lo scopo del PMLI è realizzazione del comunismo in Italia, come afferma lo slogan «Per l'Italia Unita, Rossa e Socialista». Il partito si oppone al trotskismo, all'hoxhaismo, al gramscismo e alle riforme di mercato introdotte in Cina dal Partito Comunista Cinese dopo la morte di Mao Zedong. Il PMLI ha preso nel corso della storia diverse posizioni controverse, assurde e talvolta anche in contrasto fra loro come il supporto all'ISIS in chiave antimperialista[1], l'equiparazione tra hoxhaismo e trotskismo[2], la condanna della Repubblica Popolare Democratica di Corea[3] ed il supporto all'Ucraina durante la guerra Russo-Ucraina del 2022, condannando al contempo anche la NATO[4]. Le posizioni controverse citate, assieme al comportamento dei militanti che ricorda quello di una setta[5], hanno reso il PMLI ed i suoi membri di spicco come Giovanni Scuderi, Monica Martenghi e Mino Pasca protagonisti di svariati meme a tema satirico[6][7][8].

Il PMLI è uno dei pochi partiti politici in Europa dichiaratamente atei[9], inoltre sostengono l'astensionismo[10].

Storia

L'Organizzazione Comunista Bolscevica Marxista-Leninista

Foto che ritrae i Quattro Pionieri del PMLI al quarto congresso del partito. Da sinistra: Nerina "Lucia" Paoletti, Mino Pasca, Giovanni Scuderi e Patrizia Pierattini. (Foto tratta dal documentario PMLI - La sua storia)

Nel 1969, un gruppo di giovani militanti del Comitato Provinciale di Firenze del PCd'I (m-l) (storico partito maoista et hoxhaista italiano, guidato dal partigiano pontasserchino Fosco Dinucci), effettuano una scissione storica dal partito, scissione annunciata il 11 dicembre 1969 sul Documento di rottura del Comitato provinciale di Firenze col PCd'I. che 4 giorni più tardi fu incluso nel primo numero della neonata testata giornalistica denominata Il Bolscevico[11]. Sull'appena citato documento di rottura, fu pesantemente criticato il PCd'I (m-l), tanto che venne definito "completamente smascherato e corroso all'interno da mille insanabili contraddizioni", e venne definito come un organizzazione falsamente marxista-leninista, un partito revisionista ed una "copertura a sinistra del PCI". Il documento invitava inoltre alla creazione di un "Partito Rivoluzionario sulla base dell'invincibile marxismo - leninismo - pensiero di Mao Tse Tung".

Il gruppo che si scisse dal PCd'I (m-l) e che aprì la testata Il Bolscevico si fece chiamare Organizzazione Comunista Bolscevica Marxista-Leninista, abbreviabile in OCBI(m-l). Tale organizzazione fu fondata da Giovanni Scuderi assieme a Mino Pasca, Nerina "Lucia" Paoletti e Patrizia Pierattini, che il partito definirà «i quattro pionieri». Tutti e quattro attivisti fiorentini[12].

L'OCBI(m-l) si impegnò nella raccolta di forze per creare un partito rivoluzionario. Ebbe una corona di fiori di fianco alla salma di Mao Zedong il 18 settembre 1976 al termine delle onoranze funebri[13], inoltre, assieme all'Organizzazione dei Comunisti (marxisti-leninisti) d'Italia di Osvaldo Pesce, il gruppo di Scuderi fu l'unico gruppo a non rompere con l'allora dirigenza cinese di Hua Guofeng[14].

Secondo PMLI - La sua storia, un documentario amatoriale realizzato direttamente dal PMLI, una delle grandi difficoltà del PMLI sin dai tempi dell'OCBI(m-l), sono la repressione delle forze dell'ordine italiane e le indisponibilità economiche di cui il PMLI riversa[15], a tal punto che Giovanni Scuderi durante un congresso del PMLI successvo alla sua fondazione affermò che non potevano permettersi né un pennello né una sedia, e che la storica sede dell'OCBI(m-l) era infestata da topi e insetti[15].

La fondazione del PMLI

Il 9 aprile 1977 gran parte degli esponenti dell'OCBI(m-l) inclusi i quattro pionieri, e diversi marxisti-leninisti (per un totale di 52 delegati) provenienti da Toscana, Sicilia, Calabria e Lombardia si riunirono a Firenze in occasione del congresso fondativo del Partito Marxista Leninista Italiano (PMLI)[11][16], con il quale venne adottato lo statuto, il programma e la bandiera (bandiera rossa con al centro una falce e martello, un'effigie di Mao Zedong in alto a sinistra e la sigla "PMLI" sotto alla falce e martello, tutti i simboli colorati di nero)[12]. Giovanni Scuderi venne acclamato all'unanimità segretario generale, carica che ricopre ancora oggi.

Gli anni '80

Nel già citato documentario PMLI - La sua storia vengono mostrate immagini delle manifestazioni e delle proteste che hanno visto la partecipazione (o addirittura l'organizzazione) diretta del PMLI e dei suoi militanti negli anni 70 e 80[17]. Tra queste figura la protesta contro la NATO ed il Patto di Varsavia del 4 Aprile 1982 nella città di Comiso in Sicilia, località dove è presente una base aerea della NATO[17].

Nel 1982 l'Italia avvia l'operazione Italcon inviando un contingente militare nel Libano. Nel mese seguente il governo italiano intende rafforzare la sua presenza nel Libano. Ciò ha scaturito numerose proteste anti-interventiste in Italia come quella che si è verificata il 6 Ottobre 1983 a Firenze (che dette i natali al Comitato 6 Ottobre). La protesta del 6 Ottobre 1983 a Firenze ha visto la partecipazione di oltre 5000 persone, nonché l'ottenimento di migliaia di firme per fermare l'invio di ulteriori truppe in Libano. Il PMLI supportò sin da subito la protesta del 6 Ottobre 1983 e sfruttò l'occasione per rafforzare le proprie file[18].

Il 22 Ottobre seguente si terrà a Roma una Marcia della pace, una manifestazione che vide quasi un milione di persone da tutta Italia per protestare contro la guerra[19]. Anche il PMLI parteciperà alla Marcia della Pace inviando una delegazione[18].

Il PMLI fu molto attivo nel quartiere popolare fiorentino dell'Isolotto, dove si trova tutt'oggi la sede del partito. Il PMLI protestò a favore della scala mobile, che l'allora Governo Craxi minacciava di rimuovere[17].

Nel 1982 il PMLI organizzò il secondo congresso del partito. Tre anni più tardi fu organizzato anche il terzo congresso (27, 28 e 29 dicembre 1985).

Il 27 ottobre 1986 Giovanni Scuderi e Patrizia Pieratini vennero condannati per istigazione alla diserzione ed alla violazione degli ordini militari, poiché avevano affermato a marzo di invitare i soldati italiani a disertare in caso l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi avesse preso la decisione di invadere la Libia[20]. Il 14 Giugno 1988 tuttavia Scuderi e Pierattini vennero assolti poiché «il fatto non sussiste».

Gli anni '90: la Seconda Repubblica, il grande sindacato ed il Quarto Congresso

Tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90 avvenne il crollo dell'URSS e del blocco comunista in Europa, con un cambio vertiginoso dello scacchiere geopolitico internazionale. Ciò portò anche ad un cambiamento delle politiche interne dei vari paesi, inclusa la Repubblica Italiana. In Italia infatti abbiamo visto lo scioglimento del Partito Comunista Italiano ed un progressivo deterioramento della Democrazia Cristiana, nonché della nascita di nuove organizzazioni politiche come il Partito della Rifondazione Comunista. Oltre a ciò, l'Italia ha visto anche il processo Mani Pulite.

Anche il PMLI dovette fare i conti con i grandi cambiamenti politici di allora, come per esempio l'adesione allo sciopero generale del 10 maggio 1989 contro il governo De Mita[17], le proteste a Milano contro la Seconda Repubblica del 25 aprile 1994 e la manifestazione a Roma del del 12 novembre 1994 contro il Primo Governo Berlusconi[21].

Nel 1993 il PMLI ha effettuato un tentativo di costruzione dal basso di un «grande sindacato» dal basso che rappresenti le lavoratrici ed i lavoratori, fondato sulla democrazia diretta[22][17]. Il PMLI ha ritentato nuovmente la cosruzione di un sindacato con caratteristiche simili anche negli anni successivi[23].

Il PMLI avvia il suo quarto congresso nazionale il 26 dicembre 1998, a distanza di 13 anni dal terzo congresso del 1985. In occasione del quarto congresso, il PMLI si è rinnovato per tentare di affrontare il nuovo millennio[24]. Durante il Congresso venne cantato ed approvato l'inno ufficiale del partito: il Sole Rosso[21].

Il nuovo millennio:

Il PMLI partecipa con una delegazione alle sanguinose proteste contro il G8 di Genova avvenutosi nel luglio 2001, un evento tragico che vide una reazione violenta e repressiva delle autorità italiane ai danni dei manifestanti[25].

Nel 2002 e nel 2003 il PMLI aderì ad importanti proteste a livello nazionale contro la guerra in Iraq, contro la riforma delle pensioni ed in difesa dell'articolo 18[25].

Nel 2003, in occasione del 50° anniversario della morte di Stalin, Mino Pasca fu invitato alla trasmissione Otto e Mezzo su La7[26].

Nel 2006 perse la vita Nerina "Lucia" Paoletti, una dei Quattro Pionieri del Partito. In diverse occasioni il PMLI ricorderà la compagna prematuramente scomparsa tramite comunicazioni telematiche e iniziative organizzate.

Il 6, il 7 e l'8 Dicembre 2008 si svolge il quinto (e attualmente l'ultimo) congresso nazionale del PMLI. Giovanni Scuderi in quell'occasione ha pronunciato un rapporto politico durato circa due ore[27]. alcuni spezzoni del discorso di Giovanni Scuderi furono pubblicati nel 2009 dal canale YouTube presidentemao[28].

Il canale presidentemao pubblica su YouTube anche gli interventi di Mino Pasca[29] e di Monica Martenghi[30] alla commemorazione di Mao avvenuta nel 2009.

Posizioni politiche

In quanto scissione del PCd'I (m-l), e venendo inoltre dimostrato dalla bandiera ufficiale del partito, il PMLI abbraccia il marxismo-leninismo ed il maoismo, da loro definito «pensiero di Mao». Il PMLI definisce Karl Marx, Friedrich Engels, Vladimir Lenin, Josif Stalin e Mao Zedong come i «cinque grandi maestri del proletariato internazionale»[31]

Il PMLI sostiene di aver avviato una «Lunga marcia» già ai tempi dell'OCBI(m-l), che ancora oggi definiscono «in corso»[15]. Il PMLI dichiara di seguire gli insegnamenti della Grande Rivoluzione d'Ottobre e della rivoluzione cinese del 1949 per lo scopo di effettuare la rivoluzione socialista in Italia e di conseguenza di abbattere il corrotto e capitalistico sistema politico attualmente in vigore nella Repubblica Italiana, il cui governo viene spesso definito come «capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, interventista, espressione dei partiti della destra e della sinistra del regime» (a prescindere da quale sia il governo in vigore in Italia).

I media mainstream nostrani criticano e giudicano controverse le opinioni del PMLI in favore al marxismo-leninismo. In realtà il PMLI ha svolto un valido lavoro di riqualificazione della figura di Stalin, come per esempio i libri biografici su Lenin e su Stalin che vengono utilizzati anche come fonte sulle pagine dedicate ai rivoluzionari sovietici. Un altro aspetto che i media mainstream giudicano controverso è la linea del PMLI in merito alle elezioni politiche, in quanto il partito invita all'astensionismo e al boicottaggio di tutti gli appuntamenti elettorali, con l'eccezione solo di alcuni referendum per cui ha dato indicazioni di voto.

Il PMLI condanna il terrorismo, incluse le organizzazioni terroristiche di ispirazione marxista-leninista come furono per esempio le Brigate Rosse in Italia durante gli Anni di piombo[32], tuttavia sono piuttosto controversi a riguardo soprattutto a seguito del sostegno all'ISIS[1].

Il PMLI è un partito molto critico verso altre realtà marxiste-leniniste del nostro paese, tanto che in passato è stata raccolta una lista di «principali imbroglioni del '68» ripresa poi da altre fonti[33]. Il Partito Marxista Leninista Italiano è uno dei pochi partiti politici di ispirazione marxista-leninista che critica e condanna Antonio Gramsci e rigetta pubblicamente il contributo del rivoluzionario sardo, accusandolo di «non aver calcato pienamente il "solco" tracciato da Lenin», di essere stato eclettico (permettendo, secondo loro, quindi, letture della sua opera ambigue e di tutti i tipi, da quelle liberali e di "sinistra" borghese a quelle di tipo trotzkista passando infine per quelle del "gramscismo di destra") e di aver pre-datato la teoria di Togliatti della "via italiana al socialismo" con la "conquista delle casematte" e con il ruolo di spicco dato alla teoria della "egemonia culturale", che ritengono diversa rispetto a quella definita da Lenin, anteposta alla lotta di classe, e in particolare ritengono che Gramsci non si sia mai veramente distaccato da una concezione intellettuale, ideologica e filosofica idealistica tipica dell'hegelianismo di sinistra (un'analisi curiosamente simile a quella del filosofo Luciano Canfora); di conseguenza il PMLI giudica Gramsci non ritienendolo per questi motivi un marxista-leninista, criticando e condannando il Partito Comunista Italiano sin dalla sua fondazione[34][35][36][37][38]. Il PMLI condanna anche Enver Hoxha ed il socialismo albanese, per via del suo frazionismo e del suo atteggiamento dogmatico che adottò a seguito della morte di Mao, definendolo un «imbroglione trotskista».

In politica estera hanno sostenuto gli Khmer Rossi e l'esperienza della Kampuchea Democratica di Pol Pot. Durante l'esistenza del Partito Comunista di Kampuchea infatti il PMLI era in contatto con loro. A differenza di molti altri "maoisti", il PMLI è critico sia di Lin Piao[39][40] che della "Banda dei Quattro"[41], e ha espresso posizioni molto critiche anche nei confronti di Sendero Luminoso, il movimento peruviano di Abimael Guzman, oltre che dei "guerriglieri maoisti" indiani e nepalesi, reputati dal partito e dai suoi principali esponenti come degli avventuristi borghesi incolti e "impazienti", e più ingenere ai cosiddetti "maoisti", criticando il loro settarismo e il loro ritenere erroneamente il pensiero di Mao la "fase suprema del comunismo"[42][43].

Una posizione politica molto controversa del PMLI è il sostegno all'Ucraina ed al regime oligarchico filo-fascista a partire dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale in Ucraina del 2022[44]. La posizione è assai assurda e controversa dal momento che il PMLI supporta l'Ucraina ed allo stesso tempo condanna il Patto Atlantico, che è la forza militare dietro al governo ed all'esercito ucraino[4]. Inoltre, in passato il PMLI si era espresso a favore dei Donbass, definiva «reazionario» il regime di Kiev e denunciava la presenza di battaglioni neonazisti in Ucraina[45]. Questa posizione molto controversa da parte del PMLI ha spinto il partito e la redazione de Il Bolscevico a sostenere le bufale filo-ucraine sulla guerra come il presunto massacro di Bucha e la deportazione de bambini che sono stati in realtà allontanati dallo scenario bellico per poterli così mettere in sicurezza. Inoltre queste posizioni spingono il PMLI ad evitare di approfondire il neonazismo dichiarato del Battaglione Azov, preferendo rispondere con benaltrismo parlando di presunti battaglioni neonazisti filorussi, oltre ad associarsi alle fallacie dell'opinionista ucraino Vladislav Mastrouk[46] che è arrivato addirittura a minacciare ed insultare altri giornalisti italiani che prendono posizioni più neutrali sul conflitto[47]. Queste posizioni estremamente larpeggianti (per non dire ridicole et ipocrite) da parte del PMLI ha spinto il partito dei CARC a dissociarsi e di rompere il fronte unito che i CARC avevano con il PMLI[48]. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un articolo assurdo et ipocrita del PMLI che condannava i referendum contro l'invio delle armi in Ucraina[49], e per tutta risposta il PMLI ha criticato i CARC a riguardo[50]. Pur non negando l'ideologia banderista delle armate ucraine, il PMLI, come si evince sia dalle posizioni di alcuni suoi sostenitori che da quanto pubblicato sulla loro pagina "ufficiosa" di Facebook "Le Frasi più Belle del Socialismo Vero" (che arriva a fare degli strani parallelismi tra l'attuale guerra e il ruolo giocato dagli ucraini nell'Armata Rossa durante la Grande Guerra Patriottica), ritiene che la priorità sia combattere contro il "nazizarista" Putin, per poi in seguito concentrarsi sul sostegno per una de-nazificazione e smilitarizzazione dell'Ucraina[51][52].

Il PMLI condanna anche la Repubblica Popolare Cinese venendo definita un paese capitalista[53]. In quanto partito maoista, il PMLI vede la Cina come un paese che ha restaurato il capitalismo a partire dalle riforme di Deng Xiaoping[54]. Il PMLI divulga anche falsità inerenti alla bufala del genocidio degli Uiguri[55].

Il PMLI promuove la lotta indipendentista palestinese di Hamas e condanna l'entità sionista di Israele che commette un genocidio ai danni dei palestinesi[56], inoltre supporta i talebani nella loro lotta per l'indipendenza dell'Afghanistan dall'occupazione statunitense che andava avanti dal 2001[57]. Hanno anche un giudizio positivo su Hezbollah[58]. Sebbene dichiarino di supportare la Repubblica Islamica dell'Iran in chiave antimperialista[59], hanno supportato le proteste femministe di Mahsa Amini del 2022[60]. Il PMLI ha anche espresso simpatia verso Muqtada al Sadr e la sua fazione politica in Iraq, in virtù anche della sua alleanza con il Partito Comunista Iracheno, nonostante il più volte citato e ben noto supporto del PMLI per altri diversi attori politici e non contro cui lo stesso al Sadr e le sue forze hanno combattuto[61].

Nonostante il loro sostegno contraddittorio a gruppi terroristici di "antimperialisti" "islamici", come dimostrato più volte a chiara trazione sion-americana, il PMLI ha anche espresso più volte un sostegno, seppur critico, all'"autonomismo" dei curdi (anch'essi appoggiatisi e quindi subalterni all'imperialismo americano, per quanto almeno in questo caso lo stesso PMLI lo ammetta), pur non esente da critiche alle loro posizioni di abbandono del marxismo-leninismo e di supporto a teorie anarcoidi, trotskiste e in ultima istanza borghesi come quelle dell'"anarco-municipalista" americano Bookchin; il PMLI è anche molto critico per la deriva "conciliante" di Ocalan nei confronti delle autorità turche, intrapresa da questi sin dagli anni 90[62][63][64].

In politica interna il PMLI ha sostenuto le manifestazioni della GKN, le proteste contro le morti sul lavoro e le rivolte antieuropeiste degli agricoltori di febbraio 2024. Sono contrari alla Legge Fornero.

Il PMLI condanna giustamente le criptovalute, facendo notare che dietro ad esse c'è il mondo della speculazione e della mafia[65].

Il Bolscevico

Il Bolscevico è la testata giornalistica ufficiale del partito. Si tratta di un organo editoriale settimanale con sede a Firenze, nella stessa sede del Partito Marxista Leninista Italiano. Attualmente la direttrice del giornale è Monica Martenghi.

Il Bolscevico fu fondato il 15 dicembre 1969 e la prima edizione annunciò la scissione dal Partito Comunista d'Italia (Marxista-Leninista) del gruppo dei «quattro pionieri» che andarono a formare l'Organizzazione Comunista Bolscevica (Marxista-Leninista). Il Bolscevico nacque sin da subito come testata affiliata all'OCB(m-l), nella sua "prima serie", poi del PMLI come "seconda serie" (edita ancora oggi) a partire dal congresso di fondazione del partito avvenuto il 9 aprile 1977.

Inizialmente il giornale storico del PMLI ebbe molte difficoltà, subendo anche una vera e propria persecuzione legale, invece totalmente estranea a tutti gli altri giornali della "sinistra" italiana di quel periodo, in quanto era richiesto ai "quattro pionieri" del PMLI, per poter pubblicare regolarmente, di essere iscritti all'albo dei giornalisti e di registrare la propria testata presso un tribunale. Non potendo, economicamente, permettersi la "registrazione ufficiale" nell'immediato periodo poco dopo la sua fondazione, Il Bolscevico fu quindi costretto nei suoi primi anni a cambiare più volte il nome completo della propria testata (ad esempio venendo edito ora come Viva Il Bolscevico, Il Bolscevico Rosso, Il Bolscevico Marxista-Leninista, La Linea del Bolscevico, La Lotta del Bolscevico, Avanti con Il Bolscevico ed infine Il Proletario), situazione poi fortunatamente terminata quando il PMLI è riuscito a disporre di un giornalista iscritto all'albo che potesse ufficialmente firmare ogni edizione come suo "direttore", ed infine con la registrazione ufficiale al tribunale di Firenze sia come giornale "standard" che come giornale "murale"[20].

Il Bolscevico ha subito, con i suoi giornalisti, proprio come il partito di cui fa parte, di diverse persecuzioni legali, tra cui alcune condanne nei primi anni 70 per "vilipendio allo stato" e "propaganda anti-nazionale" per aver invitato al boicottaggio delle elezioni politiche, per "vilipendio alla magistratura" per aver denunciato la sua connivenza con le allora misure repressive delle istituzioni repubblicane a guida DC-PSI, nel 1986 per aver "istigato militari alla disobbedienza" nel contesto dei bombardamenti alla Libia di quell'anno che facevano presagire una possibile campagna militare, a cui seguirà nel 1987 un'ulteriore e simile condanna, unita anche ad un'altra per "vilipendio alla magistratura", per i titoli e gli articoli del giornale in merito al processo e alla persecuzione dei suoi redattori, procedimento giudiziario che si concluderà con un'assoluzione con formula piena di tutti gli imputati (tra cui alcuni dei "pionieri" del PMLI, come Scuderi e Pasca), nel 1990 vi fu un procedimento simile contro alcuni articoli molto critici di Cossiga e del suo ruolo sia come capo dell'Organizzazione GLADIO che nella loggia P2 (con l'accusa di "diffamazione e vilipendio al Presidente della Repubblica"), conclusosi con un'archiviazione di fatto, seguito da altri procedimenti nel 1990 e 1991 nel contesto della prima Guerra del Golfo contro l'Iraq, anch'essi conclusisi con assoluzioni in formula piena per Pasca e Scuderi[66].

Il 18 settembre 2013 il PMLI annuncia di sospendere la pubblicazione cartacea de Il Bolscevico per motivi di difficoltà economiche. Da quel momento, Il Bolscevico ha iniziato a divulgare il settimanale solo in formato PDF in una sezione dedicata del sito ufficiale del partito. Gli articoli vengono spesso pubblicati separatamente sul sito. Sul sito è presente un'archivio digitale di tutti i numeri de Il Bolscevico dal 2014 fino ad oggi.

Eventi

Commemorazione di Lenin: Ogni 21 gennaio, data della morte di Vladimir Lenin, una delegazione del PMLI si reca a Cavriago, comune della provincia di Reggio Emilia che dispone tra i simboli ufficiali del paese un busto del rivoluzionario russo in piazza. Nel 2024, in occasione del centenario della morte di Lenin, assieme al PMLI hanno partecipato anche una delegazione del SOCIT, una del PCI di Alboresi, ed altre organizzazioni minori.

Commemorazione di Mao: Si tiene ogni anno presso la sede nazionale del partito a Firenze il 9 settembre, giorno della scomparsa del rivoluzionario cinese.

Commemorazione di Stalin: Il 2 marzo 2003 il Partito Marxista-Leninista Italiano ha tentato di organizzare una commemorazione di Stalin in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del leader georgiano. Ciò causò una reazione da parte dei fascisti di Alleanza Nazionale che tentarono tramite il parlamento italiano di bloccare la manifestazione. il 5 marzo 2003, data della morte di Stalin, il PMLI riuscì ad organizzare la manifestazione a Firenze, ma furono al contempo organizzate tre contromanifestazioni da parte di tre partiti di destra (due dei quali fascisti): Forza Italia, Forza Nuova e Alleanza Nazionale.

Legami con altri partiti

Il PMLI è stato in stretto contatto con il Partito Comunista Cinese fino al 1981, quando il Partito Comunista Cinese decise di ripudiare definitivamente la Rivoluzione Culturale e quando Hua Guofeng, "successore designato" di Mao, fu estromesso dall'ala destra del PCC di Deng Xiaoping. Inizialmente il PMLI ebbe dei legami anche con il Partito del Lavoro d'Albania, ma i rapporti terminarono quando Enver Hoxha criticò non solo la deriva revisionista avvenuta a seguito della morte di Mao, ma anche e soprattutto il suo pensiero, arrivando ad attribuirgli perfino le colpe degli "eccessi" della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (i cui veri colpevoli erano in realtà Lin Piao e la cosiddetta Banda Dei Quattro, su cui il PMLI non ha giudizi storici positivi). Dal 1975 il PMLI ha avuto contatti con il Partito Comunista di Kampuchea, e quindi con gli Khmer Rossi guidati da Pol Pot, rapporti durati fino al 27 Maggio 1981, data dell'ultimo incontro "ufficiale", stando alla "ricostruzione" della Storia del PMLI risalente al 1985 (riportante tutti i fatti avvenuti fino a quella data) reperibile nel loro sito ufficiale[67]. Nel 1992 un dirigente del PMLI ha visitato la Repubblica Islamica dell'Iran, di cui il PMLI supporta parzialmente la rivoluzione.

Il PMLI ha avuto legami e rapporti anche con i seguenti partiti politici: Partito Marxista-Leninista di Germania, il Partito Comunista Marxista-Leninista di Grecia, il Nucleo Marxista Leninista in Messico, il Partito Marxista-Leninista d'Ucraina, il Partito Comunista delle Filippine, il Partito Comunista Rivoluzionario d'Argentina, il Partito Comunista (marxista-leninista) di Panama, il Partito Comunista Rivoluzionario dell'Uruguay e il Partito Comunista d'India (marxista-leninista) Liberazione. Ad oggi il PMLI continua ad avere ad oggi rapporti con il Partito Comunista Marxista-Leninista di Turchia, cui ha inviato una nota di augurio per il 30esimo anniversario del partito, che ha ricevuto una risposta dai destinatari[68], il Partito Socialista dei Popoli Oppressi di ispirazione Marxista-Leninista (anch'esso turco)[69], e pare abbia più recentemente instaurato dei rapporti con il Partito Popolare Socialista di ispirazione maoista attivo ad Hong Kong[70][71] e con individui e organizzazioni cinesi di ispirazione maoista e antirevisionista opposte alla linea di governo attuata in Cina[72][73][74], oltre che con il Partito Maoista Russo[75][76].

Infine, il PMLI ha fatto parte di un coordinamento di unità popolare promosso nel 2022 assieme ad altre forze politiche tra cui anche il Partito Comunista Italiano (2016), i già citati CARC ed altre forze politiche minori. I CARC decideranno poi di rompere il coordinamento a causa delle divergenze sulla Guerra in Ucraina[48].

Aggressioni da parte di altri partiti politici

Il PMLI nella sua storia ha subito l'ostilità non solo della destra, dei fascisti e dei reazionari, ma anche della "sinistra", sia essa di matrice revisionista, come fu nel caso del PCI, i cui militanti furono responabili di vere e proprie aggressioni fisiche ai cortei e alle manifestazioni a cui il PMLI partecipò sin da quando era ancora costituitosi solo come OCBI(ml), che di matrice trotzkista o comunque ostile al Marxismo-Leninismo[15]. Non è stato solo il PCI storico (vale a dire quello costituitosi nel 1921 e scioltosi nel 1991, da non confondere con l'omonima formazione degli ex cossuttiani che ha ri-assunto nel 2016 il vecchio nome) ad essere responsabile di tale ostilità nei confronti del PMLI; molte altre organizzazioni della "sinistra" hanno fatto seguito, come fu il caso, ad esempio, a Napoli nel Novembre 1999 quando il Partito dei CARC, verso cui il PMLI ha espresso diverse posizioni critiche e dure sul proprio giornale e sul proprio sito web, aggredì un corteo di disoccupati e manifestanti vicini al PMLI, staccando le loro insegne e attaccandoli con pugni, calci e ombrellate; aggressione che il PMLI ha descritto nel suo comunicato come "premeditata" e che si è ritenuto essere stata il seguito di un'altra simile aggressione, nello stesso periodo storico, avvenuta durante una manifestazione del partito a Firenze[77][78].

PMLI e attivismo studentesco

Nel programma del PMLI, una parte consistente è dedicata alla linea studentesca e universitaria, che può sintetizzarsi con il motto "Università Gratuita e delle Studentesse e degli Studenti". Il PMLI rivendica ufficialmente la "maggioranza studentesca", protesta contro le diverse riforme della "buona scuola" che a partire dai tardi anni 90 fino ad oggi non hanno fatto altro che distruggere sempre più le istituzioni universitarie nella loro natura di "apertura" a tutti, inclusi quindi anche gli studenti provenienti dai ceti sociali più poveri come proletari e sottoproletari, opponendosi al "3+2", ai "CFU", al "numero chiuso" e soprattutto alla di fatto classe sociale interna alle istituzioni universitarie dei "baroni" e al loro strapotere. Il PMLI ha anche posizioni molto critiche nei confronti dei "consigli studenteschi" degli atenei, organi puramente consultivi e per niente attivi nel favorire effettivamente le istanze e i diritti della popolazione universitaria e studentesca[79][80]. Nei primi anni 2000, in particolare, all'Università di Napoli "Federico II" dei militanti e simpatizzanti del PMLI costituirono un coordinamento di diversi gruppi attivistici, comitati e collettivi universitari, a partire dal collettivo della facoltà di Giurisprudenza "Studenti di Giurisprudenza in Lotta", inaugurando una stagione particolarmente attiva e florida che sarebbe durata circa 10 anni; più recentemente, nello stesso ateneo, pare che nuovi studenti simpatizzanti o comunque vicini al PMLI stiano ri-costituendo tale esperienza, con affissioni di volantini che ri-propongono la formula del PMLI in merito alla politica studentesca, scolastica e universitaria, come riportato in un breve inserto del n.39 de "Il Bolscevico" di fine Ottobre/inizio Novembre 2024[81][82].

Curiosità

  • Il PMLI ha una cellula (chiamata "Il Sol dell'Avvenire") anche sull'Isola di Ischia, il cui principale esponente è l'attivista e militante locale Gianni Vuoso[83][84][85][86][87][88][89]. Lì il PMLI ha svolto un ruolo di rivalità verso Domenico Savio ed il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista di ispirazione hoxhaista, verso cui ha posizioni molto critiche. Il PMLI imputa Savio (morto nel 2020) di essere un opportunista che ha cambiato casacca diverse volte, passando dal PCI ad un gruppo trotskista chiamato "Alternativa Comunista" a Democrazia Proletaria fino a crearsi poi un suo partito, inesistente al di fuori dell'isola, che viene descritto dal PMLI come una "impresa a conduzione familiare"; il PMLI gli imputa anche di non essere un vero marxista-leninista e di aver ignorato l'esistenza di un partito marxista-leninista (autoriferendosi al PMLI)[1].
  • La versione nightcore di Sole Rosso, l'inno del PMLI fu originariamente pubblicata sul canale YouTube (poi chiuso) di Tecnezio Teng di Calore Umano, gestito da Xalkas_ITA 2K. Nel video originale veniva introdotto un personaggio anime creato da Xalkas chiamato Scuderi-Chan, una rappresentazione moe del PMLI e di Giovanni Scuderi[90]. TheXanada96 ha poi ripubblicato il nightcore dell'inno del PMLI sul suo canale, ma l'immagine presentata mostrava Katyusha di Girls und Panzer seduta sulle spalle di Giovanni Scuderi, la rappresentazione Moe di Pol Pot ed alcuni personaggi di Miss Kobayashi's Dragon Maid come la protagonista Tohru intenta a leggere Il Manifesto del Partito Comunista di Engels e Marx[7].
  • Il discorso di Giovanni Scuderi sul socialismo avvenuto durante il quinto congresso del partito assieme alla prima parte del documentario PMLI - La nostra storia sono tra i video più memati sul PMLI. In particolar modo la frase «E' un impasto di gramscismo, riformismo, guevarismo, castrismo, trotskismo, movimentismo e anarchismo» che venne pronunciata da Giovanni Scuderi nel primo dei due video menzionati ed era in riferimento al Socialismo del XXI secolo ed al Venezuela chavista.
  • Un meme sul PMLI è apparso ufficialmente su Il Bolscevico n.36/2024 datato 17 ottobre 2024. Si tratta di una parodia satirica con riferimenti al partito del brano In da club realizzata da Crsoft Records (accreditati sul Bolscevico come Crsoft Corporation)[91][92].

Pagine Correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. 1,0 1,1 Il PMLI appoggia l'IS contro la santa alleanza imperialista - PMLI
  2. L'imbroglione trotskista di Ischia: Chi è Domenico Savio - PMLI
  3. Qual è il vostro giudizio sui centri sociali, Cuba e Corea del nord? - PMLI
  4. 4,0 4,1 No alle truppe NATO in Ucraina - PMLI
  5. Riportiamo una testimonianza rilasciata nel 2023 in un gruppo Telegram pubblico (ormai chiuso) associato al canale di Clara Statello: «è a Firenze la sede del PMLI. Parecchi anni fa io ed alcuni amici andammo anche a vedere un loro congresso.... che si tenne, appunto, al palacongressi di Firenze. Dopo una mezza mattinata si andò via sbudellandosi dalle risate. Questi un son normali. Io non conosco come si riuniscono i testimoni di geova ma immagino in maniera simile al PMLI. Ogni mezz'ora si fermavano, si alzavano e guardando verso la gigantografia di baffone lo inneggiavano. Poi si rimettevano a sedere ed andavano avanti. Sembrava un set hollywoddiano dove si vuol prendere per il culo il comunismo. Detto da uno che adora baffone. E' evidente che questo movimento è nato per erodere elettorato fra i comunisti ed il fatto che continui ad esistere dopo così tanto tempo significa che la poccia alla quale si attaccano è piena di latte.» (Da verificare)
  6. Canale YouTube di Josephine Linsta
  7. 7,0 7,1 Nightcore - Inno del PMLI [YouTube, canale di TheXanada96]
  8. Canale YouTube di Tecnezio, ricco di meme e parodie nei confronti del PMLI.
  9. Essere dialettici verso i credenti - PMLI
  10. Ad ogni elezione politica in Italia, il PMLI pubblica sul sito ufficiale volantini che inneggiano all'astensionismo.
  11. 11,0 11,1 Numero primo de "Il Bolscevico" - BibliotecaMarxista.org
  12. 12,0 12,1 PMLI - la storia (Parte 1) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
  13. Stefano Ferrante, La Cina non era vicina. «Servire il popolo» e il maoismo all'italiana, Sperling & Kupfer, 2008.
  14. Sandro Bordone, La normalizzazione dei rapporti tra PCC e PCI, in Il Politico. Rivista italiana di scienze politiche, XLVIII, n. 1, Pavia, Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Pavia–Giuffrè, 1983.
  15. 15,0 15,1 15,2 15,3 PMLI - La sua storia (Parte 2) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
  16. Scuderi: Unisciti al PMLI per strappare l'Italia alla guerra - PMLI
  17. 17,0 17,1 17,2 17,3 17,4 PMLI - la sua storia (Parte 4) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
  18. 18,0 18,1 La condizione dei giovani in Italia e i compiti del PMLI sul fronte giovanile - PMLI
  19. Galleria fotografica della Marcia della Pace del 22 Ottobre 1983 a Roma - Fondazione Gramsci
  20. 20,0 20,1 PMLI - La sua storia (Parte 3) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
  21. 21,0 21,1 PMLI - La sua storia (Parte 5) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
  22. Azzerare i vecchi sindacati, creare un unico sindacato - PMLI
  23. Cambiare la Cgil o creare un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori? - PMLI
  24. Rapporto di Scuderi al 4° Congresso del PMLI - PMLI
  25. 25,0 25,1 PMLI - La sua storia (Parte 6) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
  26. Contraddittorio integrale su Stalin [PMLI Video] - YouTube
  27. Comunicato Stampa - Il 5° Congresso del PMLI - PMLI
  28. Scuderi: Per l'Italia Unita, Rossa e Socialista [Presidentemao] - YouTube
  29. Mao: non c'è nulla di impossibile al mondo per chi osa scalare vette più alte - YouTube [Presidentemao] - YouTube
  30. Ci auguriamo che l'ennesimo appello antifascista del PMLI non cada nel vuoto [Presidentemao] - YouTube
  31. Il PMLI, Figlio ed erede del Sessantotto, tiene vivi gli insegnamenti di quella rivolta storica - PMLI
  32. La posizione del PMLI sulla violenza rivoluzionaria e il terrorismo - PMLI
  33. "I principali imbroglioni politici del '68" - Sitocomunista.it
  34. Difendiamo Stalin dalle calunnie e dalle menzogne vomitate dalla destra e “sinistra” borghesi - PMLI
  35. GRAMSCI, IL MARXISMO-LENINISMO E LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA ITALIANA - PMLI
  36. Alemanno: "Ho studiato Gramsci, uno dei grandi del pensiero politico italiano" - PMLI
  37. E' finito un inganno durato 70 anni - PMLI
  38. La concezione proletaria del mondo - PMLI
  39. Discorso di Franco Panzarella, a nome del CC del PMLI, per il 48° anniversario della scomparsa di Mao - PMLI: «Nel corso della sua vita Mao ha combattuto e vinto all'interno del PCC ben undici lotte tra la linea marxista-leninista proletaria rivoluzionaria e la linea revisionista di destra o di “sinistra”, borghese e controrivoluzionaria. [...] Fin dalla sua comparsa all'VIII Congresso del PCC che si tenne a Pechino fra il 15 e il 27 settembre 1956, e ancora di più al IX Congresso che si svolse sempre a Pechino fra il 1º e il 24 aprile 1969, Mao ha smascherato e battuto le cricche revisioniste di destra e controrivoluzionarie di Liu Shaoqi e Deng Xiaoping, che si opponevano alla trasformazione della rivoluzione democratica in rivoluzione socialista [...] E successivamente contro la cricche revisioniste di Lin Biao e Chen Boda, della banda dei quattro, e infine di nuovo contro la cricca di Deng.»
  40. Mao parla delle dieci lotte fra le due linee nel PCC. La decima è quella contro Lin Biao - PMLI
  41. Le critiche di Mao a Jiang Qing e alla “Banda dei quattro” - PMLI, disponibili anche su Il Bolscevico n36/2024, p.10-12 [PDF]
  42. Rapporto dell'Ufficio politico al 4° Congresso nazionale del PMLI presentato da Giovanni Scuderi - PMLI
  43. https://www.pmli.it/articoli/2024/20240911_32_DiscorsoPanzarellaCommemorazioneMao2024.html
  44. L'Ucraina messa a ferro e fuoco dai criminali bombardamenti russi - PMLI
  45. Da verificare
  46. Giornalista Ucraino smaschera Travaglio - PMLI
  47. Vladislav Maistrouk, la “star del giornalismo ucraino” minaccia e insulta giornalisti italiani (Simone Spiga Report Sardegna24) - Faro di Roma
  48. 48,0 48,1 Una linea di demarcazione netta - P.CARC
  49. I due referendum sulle armi giovano all'aggressore russo non all'aggredito ucraino - PMLI
  50. I Carc rompono l'unità d'azione col PMLI - PMLI
  51. Non ignorare il ruolo che può giocare il PMLI in Italia - Cartesio, Napoli; articolo da Il Bolscevico n.39/2024, p.8
  52. La Battaglia per la nostra Ucraina Sovietica - Le Frasi più belle del Socialismo Vero (post Facebook)
  53. Repressione e sfruttamento sono costanti nella cina odierna - PMLI
  54. La Cina capitalista di Xi Jinping sposta ancora più a destra la politica economica sulla linea del rinnegato Deng - PMLI
  55. La cricca revisionista e fascista di Pechino soffoca nel sangue la rivolta degli uiguri - PMLI
  56. Netanyahu sì, Leader di Hamas no - PMLI
  57. La conquista di Kabul è una vittoria antimperialista dei talebani - PMLI
  58. Hamas, Hezbollah e Jihad islamica alleati per “una vera vittoria a Gaza e in Palestina - PMLI
  59. Come motivate l'appoggio all'Iran teocratico? - PMLI
  60. Catania in piazza al fianco della lotta delle donne iraniane contro il velo e la repressione - PMLI
  61. Scontro anche armato tra filoiraniani e gli oppositori alle ingerenze straniere comprese quella Usa - PMLI
  62. La Turchia invade il nord-est della Siria, articolo da Il Bolscevico n.37/2019, p. 15
  63. Il dittatore fascista Erdogan bombarda le basi del PKK, articolo da Il Bolscevico n.40/2024. p.15
  64. Fallito l'attacco dell'esercito turco al PKK - PMLI
  65. Dietro i Bitcoin e le criptovalute si nascondono grande speculazione e mafia - PMLI
  66. I processi a Il Bolscevico: Un giornale perseguitato dalla borghesia - PMLI
  67. La storia del PMLI dal settembre 1967 al dicembre 1985 - PMLI
  68. Ringraziamenti del Partito comunista marxista-leninista Turchia/Kurdistan - PMLI
  69. Auguriamo pieno successo al 4° Congresso del Partito socialista degli oppressi in Turchia - PMLI
  70. Messaggio del Partito Popolare Socialista di Hong Kong - PMLI
  71. Il Partito popolare socialista (Hong Kong) ha pubblicato il discorso di Scuderi “Da Marx a Mao” - PMLI
  72. “Siamo dei lavoratori maoisti cinesi, apprezziamo molto le vostre opinioni sul comunismo” - PMLI
  73. Messaggi delle Organizzazioni e dei singoli comunisti di vari Paesi - PMLI
  74. “Il fuoco del maoismo in Cina non si è mai spento” - PMLI
  75. Messaggio di saluto del Partito maoista russo alla Commemorazione di Mao - PMLI
  76. Il Partito maoista russo celebra il compleanno di Mao - PMLI
  77. I MARXISTI-LENINISTI NAPOLETANI AGGREDITI DAI CARC - PMLI
  78. I TERRORISTI TROTZKISTI DEI CARC AGGREDISCONO I NOSTRI COMPAGNI A FIRENZE E A NAPOLI - PMLI
  79. Piattaforma rivendicativa per l'università - PMLI
  80. Lottiamo e formiamo un vasto fronte unito per l'università pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti - PMLI
  81. Diffusa all’ateneo di Napoli Federico II la parola d’ordine Università governata dalle studentesse e dagli studenti, articolo da Il Bolscevico n.39/2024, p.10
  82. Diffusa all'ateneo di Napoli Federico II la parola d'ordine Università governata dalle studentesse e dagli studenti - PMLI
  83. GIANNI VUOSO SANITA' PUBBLICA [NUVOLA TV] - YouTube
  84. PMLI - GIANNI VUOSO COMMENTA LE ELEZIONI POLITICHE: "SULL'ISOLA D'ISCHIA HA VINTO L'ASTENSIONISMO" [NUVOLA TV] - YouTube
  85. Ischia. No alla pista ciclabile. Gianni Vuoso: "Dissenso contro lo scempio, distruggono la storia" [Teleischia TV] - YouTube
  86. Teleischia - UTIC a rischio. Raccolta firme del PMLI [Teleischia TV] - YouTube
  87. Teleischia - Gianni Vuoso, troppi lavori pubblici sull'isola d'Ischia [Teleischia TV] - YouTube
  88. Gianni Vuoso, le ragioni del si al Comune Unico [Teleischia TV] - YouTube
  89. Vuoso , il PMLI invita all'astenzionismo [Teleischia TV] - YouTube
  90. Nightcore Sole Rosso (inno del PMLI) [Tecnezio Teng 2 - Il Ritorno] - YouTube
  91. Una importante iniziativa spontanea di un gruppo di produttori di musica di Trapani per propagandare il PMLI tra i giovani, articolo de Il Bolscevico n.36/2024, pag.9
  92. IN DA SOCIALISMO (IN DA PMLI) (50 Cent - "In da club" Pensiero di Mao) ANTI SOCIALISMO XXI SECOLO - YouTube