Andrej Aleksandrovič Ždanov: differenze tra le versioni

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== Vita privata ==
== Vita privata ==
Andrej Ždanov conobbe Zinaida Aleksandrovna Kondratjeva (1898-1990) a Šadrinsk, che sposò nell'estate del 1918. Con il matrimonio la moglie cambiò il cognome con quello del marito diventando Ždanova. Zinaida era una rivoluzionaria russa e figlia di un esiliato.
Andrej e Zinaida ebbero un figlio, [[Jurij Andreevič Ždanov]] (1919-2006). Jurij è stato uno scenziato sovietico di successo ed insegnò chimica all'università di Rostov. Jurij aveva anche ottenuto un dottorato in filosofia nel 1948. Dopo la morte del padre, Jurij sposò la figlia di Stalin, Svetlana Stalina ed ebbe anche una figlia nel 1950, ma nel 1952 i due si divorziarono. Negli anni 50 Svetlana cambiò il suo cognome in Alluieva e fuggì negli Stati Uniti come dissidente antisovietica e controrivoluzionaria.


Negli ultimi mesi di vita, Andrej Ždanov era in forte sovrappeso e, secondo alcune persone a lui vicine come il figlio Jurij e Nikita Chruščëv, Ždanov era dipendente dall'alcol e Stalin cercò di convincerlo ad abbandonare il vizio dell'alcolismo perché voleva che fosse uno dei maggiori candidati alla successione di Stalin<small>[[Andrej Aleksandrovič Ždanov#Note|[10]]]</small>.
Negli ultimi mesi di vita, Andrej Ždanov era in forte sovrappeso e, secondo alcune persone a lui vicine come il figlio Jurij e Nikita Chruščëv, Ždanov era dipendente dall'alcol e Stalin cercò di convincerlo ad abbandonare il vizio dell'alcolismo perché voleva che fosse uno dei maggiori candidati alla successione di Stalin<small>[[Andrej Aleksandrovič Ždanov#Note|[10]]]</small>.
In seguito alla morte di Ždanov, il figlio Jurij sposò la figlia di Stalin, Svetlana Allilueva, ma nel 1950 i due si divorziarono. Jurij infatti diventerà uno scenziato di successo in Unione Sovietica, mentre Svetlana fuggirà negli Stati Uniti come dissidente controrivoluzionaria.


== Il realismo socialista e la dottrina Ždanov ==
== Il realismo socialista e la dottrina Ždanov ==

Versione delle 14:41, 28 ago 2024

Andrej Aleksandrovič Ždanov

Foto a colori di Andrej Ždanov
Nome Ufficiale Андре́й Алекса́ндрович Жда́нов
Nome Intero Andrej Aleksandrovič Ždanov
Data di nascita 14 Febbraio 1896[1]
Luogo di nascita Mariupol, Impero Russo
Data di morte 31 Agosto 1948
Luogo di morte Mosca, Unione Sovietica
Cariche politiche
  • Secondo Segretario del Partito Comunista dell' Unione Sovietica
    (21/03/1939 - 31/08/1948)
  • Presidente del Presidium del Soviet dell'Unione
    (12/03/1946 - 25/02/1947)
  • Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS
    (I e II Legislatura)
  • Presidente del Soviet Supremo della RSFS Russa
    (15/09 - 19/09 1938)
  • Capo del Dipartimento di Agitazione e propaganda del Comitato centrale del PCUS
    (21/03/1939 - 06/09/1940)
Partito politico

Andrej Aleksandrovič Ždanov è stato un rivoluzionario, giornalista, politico e critico d'arte sovietico, noto per essere il teorico della Dottrina Ždanov e, assieme a Maksim Gorkij, del realismo socialista, ossia della corrente artistica e letteraria ufficiale dell'URSS [2].

Nel periodo staliniano fu l'arbitro della linea culturale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e Presidente del Praesidium del Soviet dell'Unione (1946-1947).

Biografia

I primi anni

Andrej Aleksandrovič Ždanov nacque il 14 (26) febbraio 1896 a Mariupol, nel distretto di Mariupol, provincia di Ekaterinoslav (oggi Dnipropetrovsk). Suo padre, Aleksandr Alekseevič Ždanov (1860-1909), fu un professore di teologia e ispettore delle scuole pubbliche, esercitando una forte influenza sul figlio nei primi anni di vita. Aleksandr Ždanov, originario di una famiglia ecclesiastica vicino a Rjazan', si laureò brillantemente nel 1887 presso l'Accademia Teologica di Mosca, dove divenne assistente professore nel dipartimento delle Sacre Scritture dell'Antico Testamento. Tuttavia, fu espulso dall'Accademia in seguito a uno scandalo. Secondo il biografo di Andrej Ždanov, Aleksej Nikolaevič Voljnets, Aleksandr Ždanov fu uno dei primi studiosi dell'Apocalisse in Russia e creò una serie di conferenze sulla storia dell'Antico Testamento, guadagnando popolarità nei seminari. Si interessò anche alle idee del marxismo e della socialdemocrazia. Aleksandr Ždanov insegnò nelle scuole elementari frequentate dai suoi figli, tra cui Andrej stesso[3][4]. La madre di Andrej, Ekaterina Pavlovna (1868-1944), si diplomò al Conservatorio di Mosca ed era figlia di Pavel Ivanovič Gorskij-Platonov, ispettore dell'Accademia Teologica di Mosca.

Dopo la morte del padre, Andrej si trasferì con la madre e le sue sorelle (Anna, Tatjana ed Elena) nella provincia di Tver'. Secondo altre fonti, il trasferimento a Tver' avvenne per motivi lavorativi del padre e quindi prima della sua morte. Nel 1910, Andrej entrò nella Scuola Reale di Tver', dalla quale si diplomò nel 1915 con ottimi voti, ottenendo solo una B in disegno [3]. Durante questo periodo, Ždanov iniziò anche la sua carriera politica, partecipando a circoli socialdemocratici locali e iscrivendosi al Partito Bolscevico nel 1915. Entrò nel Rione operaio di Tver' e negli anni successivi scalò le gerarchie del partito. Proseguì i suoi studi presso l'Accademia Agricola Petrovsko-Razumovskaja (oggi Timirjazevka) e all'Istituto Commerciale di Mosca[5]. Come ricordò suo figlio Jurij, Ždanov “era interessato alla meteorologia e alla climatologia. Pertanto, nel 1916, all'età di vent'anni, entrò all'Accademia Agricola Petrovsko-Razumovskaja presso il Dipartimento di Meteorologia”[6]. Tuttavia, attratto dalle idee rivoluzionarie, abbandonò la scuola senza completare il primo anno[7]. Membro del POSDR dal 1915, aveva il soprannome sotterraneo "Jurij".

La prima guerra mondiale e la Guerra civile russa

Durante la Prima Guerra Mondiale, Ždanov promosse la propaganda bolscevica tra i soldati e partecipò alla preparazione e alla realizzazione della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre negli Urali. Durante la guerra civile, Ždanov tenne lezioni di politica per i soldati dell'Armata Rossa e contribuì all'organizzazione del Partito e dei Soviet nei territori degli Urali e di Tver', diventando presidente del Comitato Esecutivo dei Soviet della regione di Tver'.

Nel luglio 1916, Ždanov fu chiamato al servizio militare e assegnato a un battaglione di addestramento a Tsaritsyn (oggi Volgogrado). Successivamente, fu inviato alla 3ª scuola per marescialli a Tiflis, dove fu promosso a maresciallo. Nel febbraio 1917, fu assegnato al 139º reggimento di riserva di fanteria a Šadrinsk, nella provincia di Perm' (oggi nell'Oblast' di Kurgan). Nell'agosto 1917, fu nominato presidente del comitato cittadino del Partito Operaio Socialdemocratico Russo a Šadrinsk. Il 13 novembre 1917, Ždanov, come membro del Comitato di Pubblica Sicurezza, contribuì a reprimere le rivolte legate alla distruzione di un deposito di alcolici, che riversarono le maggiori riserve di alcol degli Urali nel fiume Iset[8]. Al V congresso contadino del distretto, tenutosi dal 7 al 10 gennaio 1918, fu eletto commissario dell'agricoltura del consiglio del distretto di Šadrinsk.

Nella notte del 25 gennaio 1918, in piena guerra civile, l'Armata Rossa occupò diverse istituzioni a Šadrinsk, tra cui il telegrafo, la stazione telefonica, la stazione ferroviaria e la tipografia. Nei giorni successivi, l'Armata Rossa consolidò la sua presenza nella città e, il 27 gennaio, presso l'edificio che oggi ospita il Teatro Drammatico di Šadrinsk, si tenne il Congresso della contea dei Soviet dei deputati contadini, durante il quale Ždanov fu nominato tra i deputati del Soviet locale[9].

Nel giugno 1918, con l'occupazione di Šadrinsk da parte dell'Armata Bianca, Ždanov fu costretto a fuggire e a trasferirsi a Perm', dove organizzò corsi di formazione per operatori politici, culturali ed educativi.

Nel 1919, Ždanov tornò a Tver', dove ricoprì diversi incarichi politici, giornalistici e istruttivi. Fu organizzatore capo del Dipartimento per il lavoro tra i sindacati e la cooperazione del comitato provinciale di Tver' del Partito Comunista Russo (bolscevico) e tenne corsi di alfabetizzazione politica presso la Scuola di cavalleria locale. Nell'ottobre e novembre 1919, fu caporedattore del giornale "Tverskaja Pravda" e, dal marzo 1920 al luglio 1921, diresse il "Vestnik Kommunizma" (Araldo del Comunismo), mentre contemporaneamente svolgeva il ruolo di vice presidente del comitato provinciale di Tver'.

Dal 1921 fino all'aprile 1922, Ždanov ricoprì la carica di vice presidente del Comitato Esecutivo del Consiglio Provinciale di Tver' e presidente della Commissione di pianificazione di Tver'. Dal 26 aprile al 5 luglio 1922, fu presidente del Comitato Esecutivo del Consiglio Provinciale di Tver'.

Il dopoguerra a Nižnij Novgorod

Dal giugno del 1922 fino al 1934 Ždanov fu trasferito a Gorkij (oggi Nižnij Novgorod) per esercitare inizialmente il ruolo di Capo del dipartimento di agitazione e propaganda (fino al 1924) per poi succedere alle funzioni di dirigente del Partito nel territorio di Gorkij e come segretario del Comitato Regionale del PCUS, già Partito Comunista di tutta l'Unione (bolscevico), abbreviabile in PCU(b).

Al XIV Congresso del PCU(b), tenutosi nel 1925, Andrej Ždanov venne eletto candidato al Comitato Centrale del Partito. Al XVI Congresso, avvenuto nel 1930, fu eletto membro del Comitato Centrale e dopo il XVII Congresso, avvenuto nel 1934, fu nominato segretario del Comitato Centrale del PCU(b) e candidato all’Ufficio Politico del Partito.

Andrej Ždanov svolse una vasta attività nel Partito e come uomo di Stato. Ždanov rivolse grande attenzione ai problemi dell’ideologia e della teoria marxista-leninista. Nel suo discorso al Primo Congresso dell’Unione degli Scrittori Sovietici Ždanov indicò i compiti più importanti dello sviluppo della letteratura e dell'arte sovietica.

A Leningrado

Nel dicembre 1934, dopo lo scellerato assassinio di Sergej Kirov, Andrej Ždanov fu trasferito a Leningrado (oggi San Pietroburgo) per svolgere un ruolo nell’organizzazione del Partito di Leningrado, dirigendola fino al 1944 incluso. Il 15 dicembre 1934 fu nominato Primo Segretario del Comitato Regionale a Leningrado e del comitato cittadino. Nel 1935 Ždanov divenne un membro del Comitato Esecutivo del Comintern. Qui lavorò anche come Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS. Il 21 Marzo del 1938 fu nominato Secondo Segretario del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, carica che mantenne fino alla sua morte.

Andrej Ždanov animò e potenziò la vigilanza dell’organizzazione del Partito di Leningrado al fine di sventare azioni controrivoluzionarie da parte di seguaci di Trotskij e di Zinovjev, unì ancor più strettamente i bolscevichi di Leningrado intorno al Comitato Centrale del PCUS.

Nel 1936 Ždanov organizzò un concorso di scrittura e di opere letterarie, vinto da Evgenij Fëdorov con un romanzo storico su Šadrinsk. Alla vigilia del XVIII Congresso del PCUS, ossia il 21 Marzo 1939, il Comitato Centrale del Partito incaricò Ždanov di dirigere il lavoro di agitazione e propaganda del Partito.

La Grande Guerra Patriottica e l'Assedio di Leningrado

Durante la sua permanenza a Leningrado, Ždanov ottenne anche importanti incarichi militari, fu ad esempio membro del Comitato Militare del Distretto Militare di Leningrado dal 1935 al 1941, membro del Consiglio Militare Principale della Marina dell'Unione Sovietica dal 1938 e membro del Consiglio militare del Fronte Nord-Ovest Nel giugno 1940 fu commissionato dal Comitato Centrale del PCUS (b) per l'Estonia durante la Guerra Sovietico-Finlandese, partecipando alla firma dell'accordo di pace tra URSS e Finlandia alla fine della guerra.

Andrej Ždanov fu inoltre coinvolto nella Grande Guerra Patriottica rimanendo nella città sotto assedio da parte dei nazisti. Durante la Grande Guerra Patriottica Stalin propose a Ždanov di sostituire una carica vagante del principale dipartimento politico dell'Armata Rossa, ma Ždanov rifiutò perché il suo trasferimento fuori da Leningrado poteva creare un impatto negativo sulla popolazione di Leningrado, rimanendo nella città come membro del Consiglio Militare del Fronte di Leningrado.

Nonostante la città di Leningrado fosse sotto assedio da parte dei nazisti dal 1941 fino al 1944, I Bolscevichi locali seppero resistere anche grazie alla guida di Andrej Ždanov, che come ricompensa della sua attività sul fronte di Leningrado ricevette dapprima il grado di tenente generale e, quindi, quello di colonnello generale. L’eminente attività di Partito e militare valsero a Ždanov due ordini «Lenin», un ordine della «Bandiera Rossa», un ordine «Suvorov» di prima classe, un ordine «Kutusov» di prima classe, ed un ordine della «Bandiera Rossa del lavoro».

Il dopoguerra

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Andrej Ždanov fu trasferito a Mosca, dove morì nel 1948. Eminente teorico marxista e abile propagandista delle grandi idee di Lenin e Stalin, Ždanov si distinse per i suoi brillanti rapporti su questioni di letteratura, arte, filosofia e politica internazionale. Durante questo particolare periodo storico, Ždanov esercitò una notevole influenza sulla politica e sull'arte dell'Unione Sovietica, al punto che il periodo che va dal dopoguerra fino alla morte di Stalin nel 1953 è ricordato come "Ždanovščina", ossia "Era di Ždanov".

Nel 1946, Ždanov fu nominato membro dell'Ufficio dell'Agitazione e Propaganda e della Divisione della Politica Estera, guidati rispettivamente da Georgij Aleksandrov e Mikhail Suslov. A nome del Comitato Centrale del partito, Ždanov presiedette una discussione filosofica nel giugno 1947.

Nel periodo successivo alla guerra, fino alla sua morte, Ždanov pubblicò numerose recensioni di opere artistiche (poesie, libri, musica, ecc.) e formulò giudizi sulle opere d'arte basandosi sui principi del realismo socialista, stabilendo così standard artistici per le principali opere di propaganda sovietica. Ždanov espresse giudizi negativi su opere considerate influenzate dalla mentalità dei paesi stranieri, in particolare dei paesi capitalistici occidentali, o che si discostavano dal realismo socialista a tal punto da non essere considerate "arte del popolo". Sebbene Ždanov morì nel 1948, l'Unione Sovietica continuò ad adottare i suoi standard artistici fino alla morte di Stalin nel 1953, prima che venissero declassati durante il regime revisionista di Nikita Chruščëv.

Andrej Ždanov morì il 31 agosto 1948 e la città di Mariupol, dove è nato, fu ribattezzata in suo onore fino alla caduta dell'Unione Sovietica ed alla successiva indipendenza dell'Ucraina nel 1991, dove la città tornò ad ottenere il nome originale.

Fonti e bibliografia

Vita privata

Andrej Ždanov conobbe Zinaida Aleksandrovna Kondratjeva (1898-1990) a Šadrinsk, che sposò nell'estate del 1918. Con il matrimonio la moglie cambiò il cognome con quello del marito diventando Ždanova. Zinaida era una rivoluzionaria russa e figlia di un esiliato.

Andrej e Zinaida ebbero un figlio, Jurij Andreevič Ždanov (1919-2006). Jurij è stato uno scenziato sovietico di successo ed insegnò chimica all'università di Rostov. Jurij aveva anche ottenuto un dottorato in filosofia nel 1948. Dopo la morte del padre, Jurij sposò la figlia di Stalin, Svetlana Stalina ed ebbe anche una figlia nel 1950, ma nel 1952 i due si divorziarono. Negli anni 50 Svetlana cambiò il suo cognome in Alluieva e fuggì negli Stati Uniti come dissidente antisovietica e controrivoluzionaria.

Negli ultimi mesi di vita, Andrej Ždanov era in forte sovrappeso e, secondo alcune persone a lui vicine come il figlio Jurij e Nikita Chruščëv, Ždanov era dipendente dall'alcol e Stalin cercò di convincerlo ad abbandonare il vizio dell'alcolismo perché voleva che fosse uno dei maggiori candidati alla successione di Stalin[10].

Il realismo socialista e la dottrina Ždanov

Note

    1. In Russia il calendario gregoriano è stato adottato solo nel 1914, di conseguenza la data di nascita di Ždanov scritta qua sopra è stata scritta secondo il calendario giuliano, calcolando invece la data di nascita di Ždanov secondo il calendario gregoriano Ždanov sarebbe nato il 26 febbraio 1896.
    2. F.A. Della Scala, Su una critica "hoxhaista" dello zdanovismo
    3. APN SPB Zhdanov: la sfinge irrisolta di Leningrado (in russo)
    4. http://www.dissercat.com/content/andrei-aleksandrovich-zhdanov-ideologicheskaya-deyatelnost-v-1920-1940-e-gg (in russo)
    5. J.A. Ždanov, Nel buio delle contraddizioni archiviato su Wayback Machine (in russo)
    6. "Stalin non poteva venire al mio matrimonio con Svetlana Allilujeva e mio padre non era più vivo" - FAKTY archiviato da Wayback Machine (in russo)
    7. Antonyuk Evgenij, Il primo dopo Stalin e combattente contro i “cosmopoliti senza radici” - Life.ru. archiviato da Wayback Machine (in russo)
    8. Volti dei Trans-Urali: Andrej Aleksandrovič Ždanov (versione archiviata) (in russo)
    9. Istituzione del potere sovietico nella contea di Shadrinsky, capitolo del libro Storia della regione nativa dei Trans-Urali
    Установление Советской власти в Шадринском уезде // История родного края Зауралья. Учеб. пособие для учащихся 7—10-х классов школ Курганской области / Отв. ред. А. П. Григоров. — Челябинск: Южно-Уральское кн. изд-во, 1975. — 191 с.