Patto Molotov-Ribbentrop

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Il Trattato di non aggressione tra la Germania e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, altresì noto come Patto Molotov-Ribbentrop o Patto Molotov-Von Ribbentrop, dai cognomi dei ministri degli esteri e co-firmatari del trattato, e chiamato dalla propaganda anticomunista erroneamente come Patto Hitler-Stalin o Patto Nazi-Sovietico, fu un trattato di non aggressione tra la Germania Hitleriana e l'Unione Sovietica, firmato a Mosca il 23 agosto del 1939, una settimana prima dell'invasione tedesca della Polonia. Il trattato, che sanciva una politica di non-belligeranza tra i due paesi, e che aveva stabilito delle "zone di influenza" reciproche in Polonia e nell'est europa limitrofo ai confini sovietici, non era affatto, come viene invece affermato dalla stragrande maggioranza dei media mainstream e della propaganda anticomunista, un "trattato di alleanza". Un'altra comune menzogna in merito al trattato è che esso avesse sancito una "spartizione" della Polonia tra Germania e URSS che richiamasse le antiche spartizioni della Confederazione Polacco-Lituana del XV e XVI secolo. Il trattato, che sarebbe dovuto durare 10 anni, fu interrotto nel 1941, dopo solo due anni, a seguito dell'invasione tedesca dell'Unione Sovietica e l'inizio della Grande Guerra Patriottica. Per tutta la durata degli anni 30 l'Unione Sovietica aveva riconosciuto la minaccia rappresentata dalla Germania governata da Hitler, che nel suo Mein Kampf aveva scritto più volte che uno dei suoi obiettivi politici principali fosse la conquista e sottomissione dei "popoli slavi inferiori" e la trasformazione di gran parte della Russia europea in un avamposto coloniale tedesco; al punto da aver stipulato patti di mutua assistenza con la Francia e con la Cecoslovacchia, oltre al tentativo di perseguire un più grande progetto di "Sicurezza Collettiva" in chiave anti-nazista e anti-tedesca con le potenze rappresentanti le cosiddette "democrazie liberali" borghesi occidentali. Tale progetto fallì a causa dell'atteggiamento attendista e "pacifista" di Francia e Regno Unito, "potenze" dell'Intesa vincitrice della Prima Guerra Mondiale, che volevano favorire un conflitto tra Germania e Unione Sovietica, questo perché, agli occhi di molti politici, sia britannici che francesi (si pensi al Lord Halifax o a Eduard Daladier) la Germania Hitleriana era vista come uno dei "mali minori" rispetto alla "minaccia del bolscevismo", e bisogna ricordare che durante la Seconda Guerra Mondiale l'apertura di un "secondo fronte" vero e proprio, che minacciasse la Germania da ovest per davvero (escludendo quindi lo sbarco in Sicilia e l'armistizio di Cassibile, insignificanti per i piani strategici tedeschi) fu aperto solo con lo Sbarco in Normandia del giugno del 1944, ossia in contemporanea alla totale distruzione delle armate tedesche da parte dei sovietici nell'Operazione Bagration, che segnò la fine definitiva, insieme alla battaglia di Stalingrado, della Germania e dei suoi alleati da un punto di vista militare, e che numerosi capitalisti statunitensi, come la famiglia Bush o lo stilista Hugo Boss, fecero la propria fortuna commerciando (petrolio e capi d'abbigliamento rispettivamente) con la Germania. In merito a questi ed altri argomenti legati al trattato, lo scopo di questa voce, in virtù delle numerosi fonti a disposizione, è di dimostrare la verità storica, e smentire definitivamente narrative anticomuniste, come quella dell'Unione Europea e della sua equiparazione tra socialismo reale e nazifascismo nel nome della "lotta contro tutte le dittature" e dei più pratici contentini alle giunte russofobe dei Baltici e della Polonia in chiave anti-russa. Persino storici come Alessandro Barbero, "comunista" aderente alle tesi revisioniste e chruščëviane, hanno riconosciuto e riconoscono che il trattato fu tutt'altro che una "alleanza di dittature", ma semplicemente un patto stipulato obtorto collo da entrambe le parti per la necessità tattica di una "tregua" a breve termine per l'inevitabile e futuro scontro che sarebbe poi avvenuto due anni dopo la stipula del trattato[1].

Antefatti

Breve schema che mostra tutti i paesi europei che, dal 1933 (anno di ascesa al governo di Hitler) al 1939 (anno di invasione della Polonia), hanno stipulato trattati di non aggressione e/o accordi commerciali con la Germania; notare che l'URSS fu l'ULTIMO PAESE a stipulare uno di questi trattati

"Appeasement", trattati tra le "democrazie" occidentali e la Germania Hitleriana

Con l'ascesa al potere di Hitler e del suo partito in Germania nel 1933, le ex potenze dell'Intesa vincitrici della Prima Guerra Mondiale, ossia le cosiddette "democrazie liberali" di Francia e Regno Unito, ufficialmente per "evitare una nuova carneficina", ma in realtà per sfruttare il nuovo governo della Germania e favorire una guerra contro l'URSS di Stalin, reputata il "peggiore dei mali", iniziarono ad approcciarsi diplomaticamente al nuovo corso tedesco con una strategia che la storiografia anglosassone definisce "appeasement", ossia "pacifismo" o "pacificazione". Il primo dei trattati, un semplice accordo diplomatico senza alcun significato pratico (per il momento) fu il "Patto a Quattro", proposto dall'Italia di Mussolini e firmato a Palazzo Venezia da Italia, Germania, Regno Unito e Francia, per quanto il parlamento francese si fosse opposto ad una vera e propria ratificazione, che avvenne solo da parte di Italia, Germania e Regno Unito. A tale accordo seguì, l'anno successivo, ossia il 1934, un patto di non-aggressione tra Germania e Polonia. Nel 1935 a questi due accordi segue l'accordo navale Anglo-Tedesco con cui il Regno Unito, senza essersi consultato con la Francia e in violazione del trattato di Versailles, permette alla Germania il riarmamento navale e la ri-costruzione della propria marina, ritenendo ufficialmente che la Germania non volesse effettivamente porre di nuovo una minaccia bellica; in realtà, sin dal 1933, quando è salito al governo, Hitler aveva in mente come primo scopo il riarmamento a scopo bellico e il ripristino della macchina bellica tedesca, soprattutto allo scopo di conquistare lo "spazio vitale" dell'est dell'Europa e della Russia europea, come attesta una riunione avvenuta tra governo e vertici militari tedeschi l'8 febbraio del 1933[2]. In merito il ministro degli esteri britannico, Lord Halifax, il 19 novembre del 1937, durante una visita a Berlino, ebbe da descrivere in modo molto lusinghiero la Germania e il governo di "herr Hitler", ritenendolo un «importante alleato» e un «baluardo contro il bolscevismo»[3]. Anche il primo ministro britannico Chamberlain, nel 1938, ebbe da fare una dichiarazione simile, affermando di provare «la più profonda sfiducia verso la Russia»[4]. All'inizio del 1938, a marzo, la Germania diede avvio all'Anschluss, l'occupazione e annessione forzata dell'Austria alla Germania tramite plebisciti farsa, permessa dalle potenze occidentali senza battere ciglio. Barbero nota che, in questo momento storico, la macchina bellica tedesca, tutt'altro che invincibile, pare abbia subito parecchi colpi in questa breve operazione che in realtà non ha richiesto il minimo combattimento militare, al punto che il 70% dei veicoli e macchinari bellici tedeschi, nel tragitto fino a Vienna, si ruppero, dimostrando quindi che la Germania era tutt'altro che la temibile potenza militare contro cui era necessaria una politica "attendista" e di "preparazione"[5].

Patto Orientale, "Sicurezza Collettiva", diplomazia sovietica

La diplomazia sovietica, a causa dei (realistici e fondati, viste le azioni della diplomazia "democratica" occidentale) timori in merito ad una possibile alleanza, o quantomeno connivenza, tra le "democrazie" occidentali e la Germania in funzione anti-sovietica, si mosse con lo scopo principale di creare una sorta di "Sicurezza Collettiva" europea in funzione difensiva e anti-tedesca. I primi approcci si ebbero tra la Francia e l'Unione Sovietica, allo scopo di fondare un "Patto Orientale", ossia un patto di mutua assistenza, militare ed economica, tra i due paesi. Il Commissario del Popolo per gli Affari Esteri, Maksim Litvinov, inviò i primi telegrammi e le prime comunicazioni diplomatiche riguardanti questo proposito già dall'Ottobre del 1933, e un primo incontro il 31 dello stesso mese si ebbe tra Litvinov e il ministro degli esteri francese Joseph Paul-Boncour per un ingresso dell'Unione Sovietica nella Società delle Nazioni, ma una prima risposta vera e propria a questa proposta, a causa della turbolenza delle politiche interne alla Francia, dovute ad una forte polarizzazione politica con l'ultradestra da una parte e il Fronte Popolare dall'altra, si ebbe solo nell'Aprile del 1934[6]. La bozza della proposta di un Patto Orientale includeva l'ingresso di paesi come la Cecoslovacchia, la Polonia e le repubbliche delle banane dei baltici. Tale proposta incontrò l'opposizione dei polacchi, che ritennero tale trattato una "Locarno Orientale" che avrebbe a loro dire "spartito i territori". In più, i polacchi temevano che l'ingresso in tale alleanza avrebbe implicato una restituzione dei territori contesi ai rispettivi proprietari, e temevano soprattutto che l'autorizzazione al transito militare per le truppe sovietiche sarebbe significata la "fine della sovranità polacca" sui territori orientali. Per comprendere al meglio questi concetti, è necessario un piccolo excursus sul governo polacco negli anni inter-bellici[7]. In merito si espresse ancora una volta Litvinov, quando, in occasione della conferenza di Ginevra sul disarmo, inviò una richiesta a Stalin, Molotov e altri membri del gabinetto di governo sovietico, richiedendo formalmente l'autorizzazione per sanzionare una proposta di trasformazione della conferenza in una Conferenza sul mantenimento permanente della Pace:

«Inoltre, vorrei chiedere il permesso di fare una proposta per trasformare la Conferenza sul disarmo in una Conferenza permanente di pace. Finora, le conferenze di pace sono state convocate solo dopo guerre sanguinose per dividere il bottino o imporre condizioni umilianti agli sconfitti. Non proporremo la creazione di una conferenza di pace permanente per prevenire le guerre[8]

Nonostante l'interesse, principalmente da parte della Francia, nel continuare queste negoziazioni, i principali sabotatori della stesura di un patto permamente di alleanza e sicurezza collettiva avvenne soprattutto dalla Polonia, che continuò ad essere ostile nei confronti dell'URSS, nonostante l'aumento delle pressioni militari e politiche da parte della Germania e le rivendicazioni di territori di quest'ultima.

I veri motivi dell'intransigenza del governo fascista polacco

Lo stato polacco interbellico, ossia la cosiddetta "Seconda Repubblica Polacca" (identificando implicitamente, secondo la storiografia polacca, la "prima repubblica" nella monarchia oligarchica dei proprietari terrieri del XIV, XV e XVI secolo della Confederazione Polacco-Lituana), definito dalla propaganda anticomunista come un "paese democratico e libero", in realtà era tutt'altro, e questo era risaputo sia all'epoca, sia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale; la propaganda anticomunista della Guerra Fredda ha creato questo anacronismo e, quindi, questo pregiudizio senza alcun fondamento storiografico. In realtà la Polonia, dopo dei primi anni molto turbolenti dell'immediato post-bellico, fu vittima di un colpo di stato avvenuto nei giorni dal 12 al 14 Maggio del 1926 da parte del maresciallo Józef Piłsudski, il quale, volenteroso nell'emulare il suo amico Mussolini e la Marcia su Roma dell'Ottobre del 1922, instaurò un governo para-fascista, militarista e anti-democratico denominato Sanacja ("Risanamento"). Da allora e fino alla sua morte nel 1935, il caudillo polacco, pur non assumendo cariche pubbliche, ad eccezione del Ministero della Guerra polacco, fu il di fatto Capo di Stato del paese. È bene sottolineare che la Polonia, lungi dall'essere uno stato omogeneo o stabile o dove tutti i gruppi etnici e linguistici vivevano in armonia, d'amore e d'accordo, aveva in realtà iniziato, dapprima ufficiosamente, e poi a seguito del golpe del 1926 ufficialmente, una politica di "polonizzazione" ai danni degli ebrei e dei bielorussi e ucraini dei territori orientali allora controllati dalla "Seconda Repubblica Polacca". La Polonia, sin dagli anni 1922-24, con la pace di Riga, in realtà, aveva ottenuto il controllo, approfittando dell'esaurimento militare della nascente Unione Sovietica, dei territori occidentali dell'attuale Bielorussia e Ucraina, territori abitati da popolazioni tutt'altro che amichevoli nei confronti dei polacchi. È bene sottolineare che queste "conquiste" polacche non furono fatte solo ai danni di queste popolazioni, ma anche ai danni delle repubbliche baltiche e nello specifico della Lituania, la cui "capitale storica", Vilnius, fu incorporata nello stato polacco a sua volta. I fascisti polacchi, non paghi di queste "vittorie" ai danni anche dei loro alleati, negli anni 20 e 30, su iniziativa del maresciallo Piłsudski, iniziarono una politica nota come "prometeismo", costituita di finanziamenti e supporto tattico a tutti gli eventuali movimenti nazionalisti e secessionisti non-russi all'interno dell'Unione Sovietica; tali politiche sono documentate e ammesse anche nelle "enciclopedie" e piattaforme di informazione guidate e pilotate dal mainstream liberal-capitalista come Wikipedia. All'epoca del Patto di Monaco (che viene approfondito nella sub-sezione immediatamente successiva), la Polonia, senza comunicare e senza autorizzazione di Francia e Regno Unito, partecipò alla spartizione della Cecoslovacchia e, mentre la Germania occupò la zona dei Sudeti, la Polonia occupò i territori di Zaolzie e Javorina e parte dell'area limitrofa a Cieszyn, aree che all'epoca, come oggi, erano popolate soltanto in minoranza da polacchi. Ciò avvenne anche col beneplacito della Germania e l'avallo di Hitler[9].

Patto di Monaco e spartizione della Cecoslovacchia

Come già accennato nel precedente sub-paragrafo, il 30 settembre del 1938, a Monaco, i rappresentanti di Germania, Italia, Francia e Regno Unito firmarono il "Patto di Monaco", ossia un patto con cui le "democrazie" occidentali riconoscevano e avallavano l'annessione tedesca della regione cecoslovacca dei sudeti. Nel Marzo del 1939, la Germania, contravvenendo alla "promessa" di non rivendicare ulteriori territori, trasformò la Cecoslovacchia in un protettorato, annettendo la parte Ceca e trasformando la parte Slovacca in uno stato fantoccio guidato da Josef Tiso. Come già accennato, a questa spartizione partecipò anche il governo fascista polacco. È importante precisare che in questo momento storico, e fino al settembre del 1939, la diplomazia polacca era ancora convinta di poter formare una qualche sorta di alleanza con la Germania in funzione antisovietica. Nello specifico, i piani polacchi erano quelli di formare un'alleanza polacco-tedesca e di attaccare l'Unione Sovietica, di modo che la Polonia potesse conquistare ulteriori territori della repubblica sovietica ucraina e avere "uno sbocco sul mar nero". Di questo ce ne parla Von Ribbentrop, il quale discusse in merito con il ministro degli esteri polacco, suo omologo, Józef Beck:

«2. Ho poi parlato ancora una volta con M. Beck della politica che Polonia e Germania avrebbero dovuto seguire nei confronti dell'Unione Sovietica e, a questo proposito, ho parlato anche della questione della Grande Ucraina e ho proposto di nuovo una collaborazione tedesco-polacca in questo campo. M. Beck non ha fatto mistero del fatto che la Polonia aveva aspirazioni dirette verso l'Ucraina sovietica e un collegamento con il Mar Nero; ma allo stesso tempo ha richiamato l'attenzione sui presunti pericoli per la Polonia che, secondo la visione polacca, sarebbero derivati ​​da un trattato con la Germania diretto contro l'Unione Sovietica. Per quanto riguarda il futuro dell'Unione Sovietica, inoltre, sosteneva che l'Unione Sovietica si sarebbe disintegrata a causa del decadimento interno o, per evitare questo destino, avrebbe prima raccolto tutte le sue forze e poi attaccato. Ho condannato la passività dell'atteggiamento di M. Beck e ho affermato che era più opportuno anticipare lo sviluppo da lui previsto e agire contro l'Unione Sovietica tramite propaganda. A mio parere, nessun pericolo per la Polonia poteva derivare da un'adesione alle potenze anti-Comintern; al contrario, se la Polonia si trovasse sulla nostra stessa barca, non potrebbe che ottenere maggiore sicurezza.[10]

Negoziazioni tra URSS e Francia-Regno Unito all'inizio del 1939 in virtù della "Sicurezza Collettiva"

Il 17 Aprile del 1939 il Regno Unito sanzionò una dichiarazione unilaterale di garanzie di alleanza e mutua assistenza alla Polonia, chiedendo in seguito al governo sovietico di sanzionare una dichiarazione di protezione per tutti gli stati confinanti con l'URSS, indipendentemente dal rischio che questi avessero di essere aggrediti. Ecco una trascrizione, tradotta dal russo, della richiesta britannica, con relativa reazione sovietica:

«Dopo una prefazione in cui ha ripetuto le precedenti dichiarazioni su un cambiamento decisivo e irrevocabile nella politica inglese e sulle difficoltà incontrate da alcuni stati, Seeds, riferendosi alla conversazione di ieri tra Halifax e il compagno Maisky Template:*, ha formulato così la domanda: con la quale il governo britannico si rivolge al sovietico: “È d’accordo il governo sovietico a fare una dichiarazione pubblica (ripetendo forse la recente dichiarazione del compagno Stalin sull’appoggio dell’Unione Sovietica ai popoli vittime dell’aggressione e facendo riferimento alle recenti dichiarazioni dei governi britannico e francese) che in in caso di atto di aggressione contro qualsiasi vicino europeo dell'Unione Sovietica. Un'unione che oppone resistenza può contare, se lo desidera, sull'aiuto del governo sovietico, aiuto che verrà fornito nel modo che riterrà più conveniente. " (Il testo è stato tradotto da me testualmente.) Seeds ha detto che il pericolo più grande, secondo lui, ora corre la Romania, e non la Polonia, a causa del desiderio di Hitler per il petrolio romeno, e che l'Inghilterra probabilmente includerà la Turchia tra gli stati garantiti. Ho promesso di portare la proposta all'attenzione del mio governo, limitandomi a osservare che non trovo in essa una risposta alla domanda che abbiamo posto ad Halifax tramite il compagno Maisky su come il governo britannico pensa di aiutare se stesso, i propri e nostro, e che il governo britannico, a quanto pare, preferisce dichiarazioni generali di principio a impegni più precisi su forme di assistenza prestabilite. Litvinov[11]»

La risposta sovietica, sanzionata il 17 Aprile del 1939:

«Proposta presentata dal commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS M. M. Litvinov all'ambasciatore britannico presso l'URSS W. Seeds. 17 aprile 1939. Proposta presentata dal commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS M. M. Litvinov all'ambasciatore britannico presso l'URSS W. Seeds. [*Il 18 aprile questa proposta è stata trasmessa anche dal rappresentante plenipotenziario dell'URSS in Francia al ministro degli Esteri francese.] 17 aprile 1939; Considerando la proposta francese [** Vedi doc. 269.] accettabile in linea di principio e continuando il pensiero del Sig. Bonnet, e volendo anche fornire una solida base per le relazioni tra i tre Stati, cerchiamo di combinare le proposte inglese e francese nelle seguenti tesi, che proponiamo all'esame dei governi britannico e francese: 1. Inghilterra, Francia e URSS stipulano tra loro un accordo per un periodo di 5-10 anni sull'obbligo reciproco di fornirsi immediatamente reciprocamente ogni tipo di assistenza, compresa l'assistenza militare, in caso di aggressione in Europa contro uno qualsiasi degli Stati contraenti. 2. L'Inghilterra, la Francia e l'URSS si impegnano a fornire ogni tipo di aiuto, compresa l'assistenza militare, agli Stati dell'Europa orientale situati tra il Mar Baltico e il Mar Nero e confinanti con l'URSS, in caso di aggressione contro questi Stati. 3. L'Inghilterra, la Francia e l'URSS si impegnano a discutere e stabilire al più presto possibile gli importi e le forme dell'assistenza militare fornita da ciascuno di questi Stati in applicazione dei paragrafi 1 e 2. 4. Il governo britannico spiega che l'aiuto promesso alla Polonia si riferisce ad un'aggressione esclusivamente da parte della Germania. 5. Il trattato di alleanza esistente tra Polonia e Romania viene dichiarato valido in caso di aggressione contro la Polonia e la Romania, oppure viene completamente annullato come diretto contro l'URSS. 6. Inghilterra, Francia e URSS si impegnano, dopo l'apertura delle ostilità, a non avviare alcun negoziato e a non concludere la pace con gli aggressori separatamente gli uni dagli altri e senza il consenso generale di tutte e tre le potenze. 7. L'accordo corrispondente viene firmato contemporaneamente alla convenzione da elaborare in virtù del § 3. 8. Riconoscere la necessità che Inghilterra, Francia e URSS avviino congiuntamente negoziati con la Turchia per un accordo speciale di mutua assistenza 97[12]

In sostanza, alle "vaghe" e a momenti "palliative" proposte Anglo-Francesi, che avevano la parvenza di un contentino dato con riluttanza e senza impegno, la diplomazia sovietica rispondeva richiedendo un trattato di Sicurezza Collettiva chiaro, definito e che possa dare garanzie concrete nel futuro prossimo e remoto. La risposta Anglo-Francese arrivò il 27 Maggio, più di un mese e mezzo dopo la risposta sovietica:

«Un progetto di accordo tra Gran Bretagna, Francia e URSS, presentato al commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS V. M. Molotov dall'ambasciatore britannico presso l'URSS W. Seeds e dall'incaricato d'affari della Francia in URSS J. Payart. Un progetto di accordo tra Gran Bretagna, Francia e URSS, presentato al commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS V. M. Molotov dall'ambasciatore britannico in URSS W. Seeds e dall'incaricato d'affari della Francia in URSS J. Payart. 27 maggio 1939. I governi del Regno Unito, della Francia e dell'URSS, desiderosi, in quanto membri della Società delle Nazioni, di attuare il principio di mutua assistenza contro l'aggressione contenuto nella Carta della Lega, hanno raggiunto il seguente accordo: 1. Se la Francia e il Regno Unito venissero coinvolti in ostilità con una potenza europea a causa di uno dei due 1) aggressione da parte di quella Potenza diretta contro un altro Stato europeo nei confronti del quale, secondo la volontà di detto Stato, essa si è impegnata a prestare assistenza contro tale aggressione, oppure 2) l'aiuto fornito da loro a un altro Stato europeo che ha richiesto tale aiuto per contrastare una violazione della sua neutralità, oppure 3) aggressione da parte di uno Stato europeo contro la Francia o il Regno Unito: l'URSS, agendo in conformità con i principi enunciati nell'articolo 16, paragrafi 1 e 2 della Carta della Società delle Nazioni, fornirà alla Francia e il Regno Unito con tutta l’assistenza e il sostegno possibili. 2. Se l'URSS viene coinvolta in ostilità con una potenza europea a causa di una delle due ragioni 1) aggressione da parte di quella potenza diretta contro un altro Stato europeo nei confronti del quale l’URSS, secondo la volontà di quello Stato, si è impegnata a fornire assistenza contro tale aggressione, oppure 2) l'assistenza fornita dall'URSS ad un altro Stato europeo che ha richiesto tale assistenza per contrastare la violazione della sua neutralità, oppure 3) l'aggressione di una potenza europea diretta contro l'URSS - Francia e Gran Bretagna, agendo in conformità con i principi stabiliti nell'articolo 16, paragrafi 1 e 2, della Carta della Società delle Nazioni, forniranno all'URSS tutto il possibile assistenza e supporto. 3. I tre Governi concorderanno congiuntamente i mezzi attraverso i quali tale assistenza e sostegno reciproci potranno, se necessario, essere forniti nel modo più efficace. 4. Qualora si verificassero circostanze che richiedessero l'adempimento dei loro obblighi di mutua assistenza e sostegno, i tre Governi entreranno immediatamente in consultazione sulla situazione. Le modalità e la portata di tale consultazione diventeranno immediatamente oggetto di successiva discussione tra i tre Governi. 5. Si conviene che la fornitura di assistenza e sostegno nei casi di cui sopra non dovrebbe pregiudicare i diritti e la posizione di altri poteri. 6. I tre governi si comunicheranno reciprocamente i termini di tutti gli obblighi sopra elencati al comma 1, comma 1, e al comma 1, comma 2, da essi già assunti. Se uno di essi contempla la possibilità di assumere un impegno simile in futuro, si consulterà prima con gli altri due governi e comunicherà loro i termini di ogni impegno così stipulato. 7. Il presente accordo resterà in vigore per un periodo di cinque anni a partire da oggi. Almeno sei mesi prima della scadenza del suddetto periodo, i tre governi discuteranno congiuntamente se sia auspicabile il suo rinnovo con o senza modifiche[13]

Va precisato che, nel mezzo dei negoziati, Maksim Litvinov fu sostituito nel suo ruolo di Commissario del Popolo per gli Affari Esteri (ministro degli esteri) da Vjačeslav Molotov, che in quel momento ricopriva anche la carica di capo del governo sovietico. La propaganda anticomunista, trotskista e nazifascista asserisce che tale sostituzione avvenne come pre-condizione dell'inizio dei negoziati per un trattato con la Germania, in quanto Litvinov era ebreo, ma tale accusa (che implica anche una sgradevole quanto falsa accusa di "antisemitismo" nei confronti di Stalin e/o del governo sovietico del tempo) altro non è che una falsità: nei primi mesi in cui Molotov assunse la carica di Commissario per gli Esteri, i negoziati con le "democrazie" occidentali continuarono. Secondo lo storico Geoffrey Roberts:

«Molotov fu nominato commissario del popolo per gli affari esteri nel maggio 1939 in circostanze controverse. Maxim Litvinov, il suo predecessore, era una figura popolare a livello internazionale e la personificazione della lotta sovietica per la pace, la sicurezza collettiva e il contenimento dell'aggressione fascista e nazista. Due settimane prima del suo licenziamento, Litvinov aveva lanciato l'ultima fase della campagna di sicurezza collettiva sovietica: una proposta per una triplice alleanza anglo-sovietica-francese per resistere all'ulteriore espansione tedesca in Europa dopo la presa del potere della Cecoslovacchia da parte di Adolf Hitler nel marzo 1939. Perché Stalin scelse di sostituire Litvinov in un momento così critico? Un'interpretazione comune è che si trattasse di un preludio al patto con la Germania nazista firmato nell'agosto 1939. Il problema con questa spiegazione è che, lungi dall'abbandonare i negoziati della triplice alleanza con Gran Bretagna e Francia, Molotov li perseguì con ancora più vigore di Litvinov. La spiegazione più probabile è che la nomina di Molotov sia stata collegata al fallimento di Litvinov nel fare progressi nei negoziati[14]

La risposta di Molotov alle proposte Anglo-Francesi:

«Registrazione di una conversazione tra il commissario del popolo agli affari esteri dell'URSS V. M. Molotov con l'ambasciatore britannico in URSS W. Seeds e l'incaricato d'affari di Francia in URSS J. Payart. 27 maggio 1939. Seeds ha dichiarato di aver ricevuto incarico di trasferire al governo sovietico un nuovo progetto di accordo tra URSS, Inghilterra e Francia sulla lotta congiunta all'aggressione in Europa [**** Vedi doc. ]. Questo progetto è stato sviluppato dal Ministero degli Esteri britannico con la massima cura e tenendo conto di tutti i desideri formulati nell'ultima risposta del governo sovietico [***** Vedi doc. 342.] a frasi inglesi. L'ambasciatore esprime la speranza che il governo dell'URSS apprezzerà il passo significativo compiuto dal governo inglese verso i desideri dell'URSS e accetterà esso stesso una rapida conclusione dei negoziati, ai quali il governo britannico è fortemente interessato. Payard ha dichiarato che, a nome del governo francese, presenta al compagno Molotov un progetto di triplice accordo identico a quello inglese tra Francia, URSS e Inghilterra. Payart si unisce alla valutazione di Seeds su questo progetto e, come l'ambasciatore inglese, esprime la speranza che il governo sovietico sia soddisfatto delle attuali proposte anglo-francesi [* Così nel documento.] e per una conclusione rapida e positiva dei negoziati su questo tema tra i tre paesi. Rispondendo a Seeds e Paillard, il compagno Molotov ha esordito affermando che, avendo preso conoscenza del progetto anglo-francese, ha espresso un parere negativo su questo documento. Il progetto anglo-francese non solo non contiene un piano per organizzare un'efficace assistenza reciproca tra URSS, Inghilterra e Francia contro l'aggressione in Europa, ma non indica nemmeno un serio interesse dei governi britannico e francese a concludere un patto corrispondente con l'Unione Sovietica. URSS. Le proposte anglo-francesi suggeriscono che i governi di Inghilterra e Francia non sono tanto interessati al patto in sé quanto a parlarne. È possibile che Inghilterra e Francia abbiano bisogno di queste conversazioni per qualche scopo. Questi obiettivi sono sconosciuti al governo sovietico. Non è interessato a parlare di patto, ma ad organizzare un'efficace mutua assistenza tra URSS, Inghilterra e Francia contro l'aggressione in Europa. Il governo sovietico non intende partecipare solo alle conversazioni sul patto, di cui l’URSS non conosce gli obiettivi. I governi britannico e francese possono condurre tali conversazioni con partner più adatti dell’URSS. Forse entrambi i governi, che hanno già concluso tra loro patti di mutua assistenza, con la Polonia e la Turchia, credono che questo sia loro sufficiente. Pertanto, potrebbero non essere interessati a concludere un patto efficace con l’Unione Sovietica. A questa conclusione porta il progetto anglo-francese, che non contiene proposte per concludere un efficace patto di mutua assistenza tra URSS, Inghilterra e Francia e riduce la questione esclusivamente a parlare di patto. Passando alle singole proposte contenute nel progetto anglo-francese, il compagno Molotov osserva: Il progetto anglo-francese sottopone il meccanismo di mutua assistenza dei tre Stati ad una complessa e lunga procedura stabilita dalla Società delle Nazioni; Il governo sovietico non è contro la Società delle Nazioni. Al contrario, nella sessione di settembre dell’Assemblea, il rappresentante dell’URSS si è espresso attivamente in difesa della Lega, e in particolare dell’articolo 16 del suo Statuto, contro altri delegati, tra cui quello inglese, che alla fine si sono espressi a favore di riconoscere il carattere non vincolante del citato articolo per i membri della Società delle Nazioni. Tuttavia, la procedura stabilita dal patto della Società delle Nazioni per l'attuazione della mutua assistenza contro l'aggressione e ora proposta dal progetto anglo-francese non può che essere considerata scarsamente compatibile con l'esigenza dell'efficacia di tale mutua assistenza. Per provvedere a quest'ultima, l'articolo 16 della Carta della Società delle Nazioni ritiene necessarie le raccomandazioni del Consiglio della Lega. Potrebbe verificarsi la seguente situazione: il Consiglio solleverà la questione dell’aggressione contro l’URSS da parte di qualsiasi membro dell’“asse”. Un rappresentante di una certa Bolivia discuterà in Consiglio se esiste un atto di aggressione contro l'URSS, se è necessario fornire assistenza all'URSS, e in questo momento l'aggressore innaffierà il territorio sovietico con il fuoco dell'artiglieria. Il governo sovietico non può accettare come accettabile la sostituzione di un aiuto efficace alle vittime di un'aggressione con semplici discorsi su questo tema. A proposito, nei trattati di mutua assistenza conclusi tra Inghilterra e Francia, così come tra entrambi gli Stati con la Polonia, il governo britannico con quello turco, non vi è alcun obbligo di sottoporre tale assistenza alla procedura di lite stabilita dall'articolo 16 della Lega. Patto. Perché nel progetto di trattato anglo-francese con l’URSS è prevista tale subordinazione? Non è inoltre chiaro cosa significhi l’obbligo sancito dal § 5 del progetto anglo-francese: che il sostegno e l’assistenza forniti dall’Unione Sovietica, dall’Inghilterra e dalla Francia nei casi previsti dai § 1 e 2 del progetto non danneggino i “diritti e posizioni di altri poteri." Come puoi agire contro un aggressore senza fargli del male? Infine, il § 4 stabilisce che in caso di minaccia di aggressione, i tre Stati contraenti non agiscono, ma ricorrono solo alla consultazione reciproca. Ciò conferma ancora una volta l'ipotesi che le proposte anglo-francesi preferiscano solo conversazioni su questo argomento a un'efficace reazione all'aggressore. Compagno Molotov ribadisce che la posizione del governo sovietico è esattamente opposta. L'URSS vuole un accordo per una difesa efficace contro l'aggressore. Parlare solo di questo non gli interessa e non lo soddisfa. Se i governi di Francia e Inghilterra vedranno un qualche interesse in tali conversazioni, allora potranno portarle avanti con altri partner. Compagno Molotov si riserva di esprimere per ora la sua opinione personale. Presenterà al governo il progetto anglo-francese sottopostogli all'esame del governo. Successivamente potrà dare una risposta definitiva su questo documento. Seeds e Payart, fingendosi estremamente stupiti, tentarono di dimostrare che la valutazione del documento anglo-francese fatta dal compagno Molotov si basava su un evidente malinteso. È vero che la proposta anglo-francese menziona la Società delle Nazioni e perfino l'articolo 16 della sua Carta. Ma ciò è stato fatto solo per soddisfare l'opinione pubblica, soprattutto in Inghilterra, dove è abituata ad associare qualsiasi azione internazionale alla Società delle Nazioni. Sia Seeds che Paillard dichiarano che i loro governi non intendono affatto subordinare il meccanismo di mutua assistenza di URSS, Francia e Inghilterra alla procedura di ligazione. Entrambi i governi riconoscono la necessità di un'assistenza reciproca immediata e automatica dei tre stati contraenti aggressione. Sia Seeds che Payart lo affermano in modo abbastanza ufficiale. Il progetto anglo-francese prevede soltanto che l’accordo tripartito tra Inghilterra, Unione Sovietica e Francia venga concluso "secondo i principi e nello spirito della Società delle Nazioni". In questa formula non può esserci nulla di inaccettabile per l’URSS. Sia Seeds che Paillard assicurano che ciò non limita affatto l'automatismo nell'attuazione dell'assistenza reciproca, alla quale i governi britannico e francese sono interessati tanto quanto l'URSS. Seeds e Paillard ritengono inoltre un malinteso il fatto che nel § 5 della bozza anglo-francese l'obbligo di “non ledere i diritti e la posizione di altre potenze” sia inteso a proteggere l'aggressore. Il paragrafo menzionato mira solo a preservare i diritti sovrani degli stati più deboli ai quali Inghilterra, Francia e URSS accettano di fornire assistenza. È possibile il caso in cui, nell'interesse di proteggere un tale Stato dall'aggressione, uno dei tre governi contraenti ritiene necessario, ad esempio, distruggere una città situata sul territorio dello Stato difeso se il governo di quest'ultimo protesta , ovviamente, si dovrà tenere conto della sua sovranità in questa materia. Sia Seeds che Payard sono sorpresi dal presupposto che i governi di Inghilterra e Francia non prendano sul serio la questione di un patto con l'URSS e preferiscano semplici chiacchiere su questo tema alle decisioni concrete. Seeds ritiene che il suo governo abbia compiuto un passo decisivo verso il governo sovietico e che il trattato proposto con l'URSS rappresenti una svolta radicale nella politica estera britannica. Entrambi i governi sono interessati alla rapida conclusione dei negoziati con l'URSS. Entrambi vogliono agire piuttosto che procrastinare. È necessario eliminare senza perdere tempo i malintesi sorti con il compagno Molotov quando ha conosciuto per la prima volta il documento anglo-francese. Seeds riferirà immediatamente questi malintesi al suo governo e si offrirà di chiarirli. Spera di ricevere nei prossimi giorni una risposta del tutto soddisfacente da Londra. Questa risposta sarà immediatamente comunicata al compagno Molotov. L'ambasciatore spera che il governo sovietico, da parte sua, cerchi di non ritardare la conclusione definitiva del progetto anglo-francese[14]

In sostanza, come si può evincere da questo documento, Molotov fa notare ai rappresentanti diplomatici inglese e francese rispettivamente che le "proposte" da parte dei loro governi non hanno alcuna concreta garanzia, ma solo delle "promesse" e delle "consultazioni" nell'eventualità di un'aggressione bellica.

Bibliografia

Note

    1. Barbero, 2014, minutaggio 46:24 in poi
    2. Maiolo, 1998, p.22
    3. Barbero, 2014,, minutaggio 6:52
    4. Thampi, 1990, citato in Infrawiki
    5. Barbero, 2014, minutaggio 11:54-12:17
    6. New York Times, 30 aprile 1934
    7. Pilarski, 2021
    8. Litvinov, 1934, p.54-58, citato in Prolewiki
    9. Latinski, 1992, p.94-95, citato anche in Infrawiki
    10. Documents on German Foreign Policy - Series D - Volume V - June 1937 - March 1939.pdf, p.168, citato parzialmnte anche in Furr
    11. Registrazione di una conversazione tra il commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS M. M. Litvinov e l'ambasciatore britannico presso l'URSS W. Seeds. 15 aprile 1939, tradotta dal russo
    12. Proposta presentata dal commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS M. M. Litvinov all'ambasciatore britannico presso l'URSS W. Seeds. 17 aprile 1939
    13. Un progetto di accordo tra Gran Bretagna, Francia e URSS, presentato al commissario del popolo per gli affari esteri dell'URSS V. M. Molotov dall'ambasciatore britannico presso l'URSS W. Seeds e dall'incaricato d'affari della Francia in URSS J. Payart. 27 Maggio 1939
    14. Roberts, 2012, p.21
    15. Registrazione di una conversazione tra il commissario del popolo agli affari esteri dell'URSS V. M. Molotov con l'ambasciatore britannico in URSS W. Seeds e l'incaricato d'affari di Francia in URSS J. Payart. 27 maggio 1939.