Partito Marxista Leninista Italiano

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Partito Marxista Leninista Italiano

Bandiera del Partito Marxista Leninista Italiano
Nome Intero Partito Marxista Leninista Italiano
Abbreviazione PMLI
Fondato il 9 Aprile 1977
Leader Giovanni Scuderi
Membri chiave
  • Mino Pasca
  • Monica Martenghi
  • Nerina Paoletti (alias Lucia)
  • Patrizia Pierattini
Paese Italia
Ideologia
  • Comunismo
  • Marxismo-Leninismo
  • Pensiero di Mao Zedong
  • Antirevisionismo
  • Antifascismo
  • Antimperialismo
  • Astensionismo
Slogan «Per l'Italia Unita, Rossa e Socialista»
Testata Il Bolscevico
Sito ufficiale http://pmli.it/

Il Partito Marxista Leninista Italiano (abbreviato in PMLI) è un partito politico italiano extraparlamentare, dichiaratamente marxista-leninista, maoista et antirevisionista fondato ufficialmente il 9 Aprile 1977.

Prima della nascita del PMLI, i fondatori erano anche i leader di un'altra organizzazione politica denominata Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana Marxista-Leninista, che nacque nel 1969 in seguito ad una scissione interna al Partito Comunista d'Italia (Marxista-Leninista) e che confluì, appunto, nel PMLI durante il congresso del 9 Aprile 1977 a Firenze, dove tutt'ora ha la sede.

Lo scopo del PMLI è realizzazione del comunismo in Italia, come afferma lo slogan «Per l'Italia Unita, Rossa e Socialista». Il partito si oppone al trotskismo, all'hoxhaismo, al gramscismo e alle riforme di mercato introdotte in Cina dal Partito Comunista Cinese dopo la morte di Mao Zedong. Il PMLI ha preso nel corso della storia diverse posizioni controverse, assurde e talvolta anche in contrasto fra loro come il supporto all'ISIS in chiave antimperialista[1], l'equiparazione tra hoxhaismo e trotskismo[2], la condanna della Repubblica Popolare Democratica di Corea[3] ed il supporto all'Ucraina durante la guerra Russo-Ucraina del 2022, condannando al contempo anche la NATO[4]. Le posizioni controverse citate, assieme al comportamento dei militanti che ricorda quello di una setta[5], hanno reso il PMLI ed i suoi membri di spicco come Giovanni Scuderi, Monica Martenghi e Mino Pasca protagonisti di svariati meme a tema satirico[6][7][8].

Il PMLI è uno dei pochi partiti politici in Europa dichiaratamente atei[9], inoltre sostengono l'astensionismo[10].

Storia

L'Organizzazione Comunista Bolscevica Marxista-Leninista

Foto che ritrae i Quattro Pionieri del PMLI al quarto congresso del partito. Da sinistra: Nerina "Lucia" Paoletti, Mino Pasca, Giovanni Scuderi e Patrizia Pierattini. (Foto tratta dal documentario PMLI - La sua storia)

Nel 1969, un gruppo di giovani militanti del Comitato Provinciale di Firenze del PCd'I (m-l) (storico partito maoista et hoxhaista italiano, guidato dal partigiano pontasserchino Fosco Dinucci), effettuano una scissione storica dal partito, scissione annunciata il 11 dicembre 1969 sul Documento di rottura del Comitato provinciale di Firenze col PCd'I. che 4 giorni più tardi fu incluso nel primo numero della neonata testata giornalistica denominata Il Bolscevico[11]. Sull'appena citato documento di rottura, fu pesantemente criticato il PCd'I (m-l), tanto che venne definito "completamente smascherato e corroso all'interno da mille insanabili contraddizioni", e venne definito come un organizzazione falsamente marxista-leninista, un partito revisionista ed una "copertura a sinistra del PCI". Il documento invitava inoltre alla creazione di un "Partito Rivoluzionario sulla base dell'invincibile marxismo - leninismo - pensiero di Mao Tse Tung".

Il gruppo che si scisse dal PCd'I (m-l) e che aprì la testata Il Bolscevico si fece chiamare Organizzazione Comunista Bolscevica Marxista-Leninista, abbreviabile in OCBI(m-l). Tale organizzazione fu fondata da Giovanni Scuderi assieme a Mino Pasca, Nerina "Lucia" Paoletti e Patrizia Pierattini, che il partito definirà «i quattro pionieri». Tutti e quattro attivisti fiorentini[12].

L'OCBI(m-l) si impegnò nella raccolta di forze per creare un partito rivoluzionario. Ebbe una corona di fiori di fianco alla salma di Mao Zedong il 18 settembre 1976 al termine delle onoranze funebri[13], inoltre, assieme all'Organizzazione dei Comunisti (marxisti-leninisti) d'Italia di Osvaldo Pesce, il gruppo di Scuderi fu l'unico gruppo a non rompere con l'allora dirigenza cinese di Hua Guofeng[14].

Secondo PMLI - La sua storia, un documentario amatoriale realizzato direttamente dal PMLI, una delle grandi difficoltà del PMLI sin dai tempi dell'OCBI(m-l), sono la repressione delle forze dell'ordine italiane e le indisponibilità economiche di cui il PMLI riversa[15], a tal punto che Giovanni Scuderi durante un congresso del PMLI successvo alla sua fondazione affermò che non potevano permettersi né un pennello né una sedia, e che la storica sede dell'OCBI(m-l) era infestata da topi e insetti[15].

La fondazione del PMLI

Il 9 aprile 1977 gran parte degli esponenti dell'OCBI(m-l) inclusi i quattro pionieri, e diversi marxisti-leninisti (per un totale di 52 delegati) provenienti da Toscana, Sicilia, Calabria e Lombardia si riunirono a Firenze in occasione del congresso fondativo del Partito Marxista Leninista Italiano (PMLI)[12][16], con il quale venne adottato lo statuto, il programma e la bandiera (bandiera rossa con al centro una falce e martello, un'effigie di Mao Zedong in alto a sinistra e la sigla "PMLI" sotto alla falce e martello, tutti i simboli colorati di nero)[13]. Giovanni Scuderi venne acclamato all'unanimità segretario generale, carica che ricopre ancora oggi.

Gli anni '80

Nel già citato documentario PMLI - La sua storia vengono mostrate immagini delle manifestazioni e delle proteste che hanno visto la partecipazione (o addirittura l'organizzazione) diretta del PMLI e dei suoi militanti negli anni 70 e 80[17]. Tra queste figura la protesta contro la NATO ed il Patto di Varsavia del 4 Aprile 1982 nella città di Comiso in Sicilia, località dove è presente una base aerea della NATO[17].

Nel 1982 l'Italia avvia l'operazione Italcon inviando un contingente militare nel Libano. Nel mese seguente il governo italiano intende rafforzare la sua presenza nel Libano. Ciò ha scaturito numerose proteste anti-interventiste in Italia come quella che si è verificata il 6 Ottobre 1983 a Firenze (che dette i natali al Comitato 6 Ottobre). La protesta del 6 Ottobre 1983 a Firenze ha visto la partecipazione di oltre 5000 persone, nonché l'ottenimento di migliaia di firme per fermare l'invio di ulteriori truppe in Libano. Il PMLI supportò sin da subito la protesta del 6 Ottobre 1983 e sfruttò l'occasione per rafforzare le proprie file[18].

Il 22 Ottobre seguente si terrà a Roma una Marcia della pace, una manifestazione che vide quasi un milione di persone da tutta Italia per protestare contro la guerra[19]. Anche il PMLI parteciperà alla Marcia della Pace inviando una delegazione[18].

Il PMLI fu molto attivo nel quartiere popolare fiorentino dell'Isolotto, dove si trova tutt'oggi la sede del partito. Il PMLI protestò a favore della scala mobile, che l'allora Governo Craxi minacciava di rimuovere[17].

Nel 1982 il PMLI organizzò il secondo congresso del partito. Tre anni più tardi fu organizzato anche il terzo congresso (27, 28 e 29 dicembre 1985).

Il 27 ottobre 1986 Giovanni Scuderi e Patrizia Pieratini vennero condannati per istigazione alla diserzione ed alla violazione degli ordini militari, poiché avevano affermato a marzo di invitare i soldati italiani a disertare in caso l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi avesse preso la decisione di invadere la Libia[20]. Il 14 Giugno 1988 tuttavia Scuderi e Pierattini vennero assolti poiché «il fatto non sussiste».

Gli anni '90: la Seconda Repubblica, il grande sindacato ed il Quarto Congresso

Tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90 avvenne il crollo dell'URSS e del blocco comunista in Europa, con un cambio vertiginoso dello scacchiere geopolitico internazionale. Ciò portò anche ad un cambiamento delle politiche interne dei vari paesi, inclusa la Repubblica Italiana. In Italia infatti abbiamo visto lo scioglimento del Partito Comunista Italiano ed un progressivo deterioramento della Democrazia Cristiana, nonché della nascita di nuove organizzazioni politiche come il Partito della Rifondazione Comunista. Oltre a ciò, l'Italia ha visto anche il processo Mani Pulite.

Anche il PMLI dovette fare i conti con i grandi cambiamenti politici di allora, come per esempio l'adesione allo sciopero generale del 10 maggio 1989 contro il governo De Mita[17], le proteste a Milano contro la Seconda Repubblica del 25 aprile 1994 e la manifestazione a Roma del del 12 novembre 1994 contro il Primo Governo Berlusconi[21].

Nel 1993 il PMLI ha effettuato un tentativo di costruzione dal basso di un «grande sindacato» dal basso che rappresenti le lavoratrici ed i lavoratori, fondato sulla democrazia diretta[17][22]. Il PMLI ha ritentato nuovmente la cosruzione di un sindacato con caratteristiche simili anche negli anni successivi[23].

Il PMLI avvia il suo quarto congresso nazionale il 26 dicembre 1998, a distanza di 13 anni dal terzo congresso del 1985. In occasione del quarto congresso, il PMLI si è rinnovato per tentare di affrontare il nuovo millennio[24]. Durante il Congresso venne cantato ed approvato l'inno ufficiale del partito: il Sole Rosso[21].

Il nuovo millennio:

Il PMLI partecipa con una delegazione alle sanguinose proteste contro il G8 di Genova avvenutosi nel luglio 2001, un evento tragico che vide una reazione violenta e repressiva delle autorità italiane ai danni dei manifestanti[25].

Nel 2002 e nel 2003 il PMLI aderì ad importanti proteste a livello nazionale contro la guerra in Iraq, contro la riforma delle pensioni ed in difesa dell'articolo 18[25].

Nel 2003, in occasione del 50° anniversario della morte di Stalin, Mino Pasca fu invitato alla trasmissione Otto e Mezzo su La7[26].

Nel 2006 perae la vita Nerina "Lucia" Paoletti, una dei Quattro Pionieri del Partito. In diverse occasioni il PMLI ricorderà la compagna prematuramente scomparsa tramite comunicazioni telematiche e iniziative organizzate.

Il 6, il 7 e l'8 Dicembre 2008 si svolge il quinto (e attualmente l'ultimo) congresso nazionale del PMLI. Giovanni Scuderi in quell'occasione ha pronunciato un rapporto politico durato circa due ore[27]. alcuni spezzoni del discorso di Giovanni Scuderi furono pubblicati nel 2009 dal canale YouTube presidentemao[28].

Il canale presidentemao pubblica su YouTube anche gli interventi di Mino Pasca[29] e di Monica Martenghi[30] alla commemorazione di Mao avvenuta nel 2009.

Posizioni politiche

In quanto scissione del PCd'I (m-l) (oltre che dimostrato anche dalla bandiera ufficiale del partito) il PMLI abbraccia il marxista-leninista ed il maoismo, da loro definito «pensiero di Mao». Il PMLI definisce Karl Marx, Friedrich Engels, Vladimir Lenin, Josif Stalin e Mao Zedong come i «cinque grandi maestri del proletariato internazionale»[31].

Il PMLI sostiene di aver avviato una «Lunga marcia» già ai tempi dell'OCBI(m-l), che ancora oggi definiscono «in corso»[15]. Il PMLI dichiara di seguire gli insegnamenti della Grande Rivoluzione d'Ottobre e della rivoluzione cinese del 1949 per lo scopo di effettuare la rivoluzione socialista in Italia e di conseguenza di abbattere il corrotto e capitalistico sistema politico attualmente in vigore nella Repubblica Italiana, il cui governo viene spesso definito come «capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, interventista, espressione dei partiti della destra e della sinistra del regime» (a prescindere da quale sia il governo in vigore in Italia).

Sostengono gli Khmer Rossi e l'esperienza della Kampuchea Democratica di Pol Pot. Durante l'esistenza del Partito Comunista di Kampuchea infatti il PMLI era in contatto con loro. Giudicano positivamente anche Sendero Luminoso, il movimento peruviano di Abimael Guzman.

Il PMLI condanna il terrorismo, incluse le organizzazioni terroristiche di ispirazione marxista-leninista come furono per esempio le Brigate Rosse in Italia durante gli Anni di piombo[32], tuttavia sono piuttosto controversi a riguardo soprattutto a seguito del sosgegno all'ISIS[1].

Il PMLI è un partito molto critico verso altre realtà marxiste-leniniste del nostro paese, tanto che in passato è stata raccolta una lista di «principali imbroglioni del '68» ripresa poi da altre fonti[33]. Curiosamente, il Partito Marxista Leninista Italiano è uno dei pochi partiti politici di ispirazione marxista-leninista che critica e condanna Antonio Gramsci e rigetta pubblicamente il contributo del rivoluzionario sardo, e di conseguenza critica e condanna il Partito Comunista Italiano sin da prima della sua fondazione. Il PMLI condanna anche Enver Hoxha ed il socialismo albanese, definendolo «trotskista».

Un'altra posizione politica controversa è il sostegno all'Ucraina ed al regime oligarchico filo-fascista a partire dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale in Ucraina del 2022[34]. La posizione è assai assurda e controversa dal momento che il PMLI supporta l'Ucraina ed allo stesso tempo condanna il Patto Atlantico, che è la forza militare dietro al governo ed all'esercito ucraino[4]. Inoltre, in passato il PMLI si era espresso a favore dei Donbass, definiva «reazionario» il regime di Kiev e denunciava la presenza di battaglioni neonazisti in Ucraina[35]. Questa posizione molto controversa da parte del PMLI ha spinto il partito e la redazione de Il Bolscevico a sostenere le bufale filo-ucraine sulla guerra come il presunto massacro di Bucha e la deportazione de bambini che sono stati in realtà allontanati dallo scenario bellico per poterli così mettere in sicurezza. Inoltre queste posizioni spingono il PMLI ad evitare di approfondire il neonazismo dichiarato del Battaglione Azov, preferendo rispondere con benaltrismo parlando di presunti battaglioni neonazisti filorussi, oltre ad associarsi alle fallacie dell'opinionista ucraino Vladislav Mastrouk[36] che è arrivato addirittura a minacciare ed insultare altri giornalisti italiani che prendono posizioni più neutrali sul conflitto[37]. Queste posizioni estremamente larpeggianti (per non dire ridicole et ipocrite) da parte del PMLI ha spinto il partito dei CARC a dissociarsi e di rompere il fronte unito che i CARC avevano con il PMLI[38]. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un articolo assurdo et ipocrita del PMLI che condannava i referendum contro l'invio delle armi in Ucraina[39], e per tutta risposta il PMLI ha criticato i CARC a riguardo[40].

Il PMLI condanna anche la Repubblica Popolare Cinese venendo definita un paese capitalista[41]. In quanto partito maoista, il PMLI vede la Cina come un paese che ha restaurato il capitalismo quando è morto a partire dalle riforme di Deng Xiaoping[42]. Il PMLI divulga anche falsità inerenti alla bufala del genocidio degli Uiguri[43].

Il PMLI promuove la lotta indipendentista palestinese di Hamas e condanna l'entità sionista di Israele che commette un genocidio ai danni dei palestinesi[44], inoltre supporta i talebani nella loro lotta per l'indipendenza dell'Afghanistan dall'occupazione statunitense che andava avanti dal 2001[45]. Hanno anche un giudizio positivo su Hezbollah[46]. Sebbene dichiarino di supportare la Repubblica Islamica dell'Iran in chiave antimperialista[47], hanno supportato le proteste femministe di Mahsa Amini del 2022[48].

In politica interna il PMLI ha sostenuto le manifestazioni della GKN, le proteste contro le morti sul lavoro e le rivolte antieuropeiste degli agricoltori di febbraio 2024. Sono contrari alla Legge Fornero.

Il PMLI condanna giustamente le criptovalute, facendo notare che dietro ad esse c'è il mondo della speculazione e della mafia[49].

Eventi

Commemorazione di Lenin: Ogni 21 gennaio, data della morte di Vladimir Lenin, una delegazione del PMLI si reca a Cavriago, comune della provincia di Reggio Emilia che dispone tra i simboli ufficiali del paese un busto del rivoluzionario russo in piazza. nel 2019, in occasione del centenario della morte di Lenin, assieme al PMLI hanno partecipato anche una delegazione del SOCIT, una del PCI di Alboresi, ed altre organizzazioni minori.

Commemorazione di Mao: Si tiene ogni anno presso la sede nazionale del partito a Firenze il 9 settembre, giorno della scomparsa del rivoluzionario cinese.

Commemorazione di Stalin: Il 2 marzo 2003 il Partito Marxista-Leninista Italiano ha tentato di organizzare una commemorazione di Stalin in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del leader georgiano. Ciò causò una reazione da parte dei fascisti di Alleanza Nazionale che tentarono tramite il parlamento italiano di bloccare la manifestazione. il 5 marzo 2003, data della morte di Stalin, il PMLI riuscì ad organizzare la manifestazione a Firenze, ma furono al contempo organizzate tre contromanifestazioni da parte di tre partiti di destra (due dei quali fascisti): Forza Italia, Forza Nuova e Alleanza Nazionale.

Legami con altri partiti

Il PMLI è stato in stretto contatto con il Partito Comunista Cinese fino al 1981, quando il Partito Comunista Cinese decise di ripudiare la Rivoluzione Culturale. Inizialmente il PMLI aveva legami anche con il Partito del Lavoro d'Albania, ma poi hanno chiuso i rapporti quando Enver Hoxha criticò direttamente il maoismo. Dal 1975 il PMLI ha avuto contatti con il Partito Comunista di Kampuchea, e quindi con gli Khmer Rossi guidati da Pol Pot. Con i cambogiani il PMLI riuscirà anche a mandare un dirigente di partito nel 1987. Nel 1992 un dirigente del PMLI ha visitato la Repubblica Islamica dell'Iran, di cui il PMLI supporta parzialmente la rivoluzione.

Il PMLI ha avuto legami e rapporti anche con i seguenti partiti politici: Partito Marxista-Leninista di Germania, il Partito Comunista Marxista-Leninista di Grecia, il Nucleo Marxista Leninista in Messico, il Partito Marxista-Leninista d'Ucraina, il Partito Comunista delle Filippine, il Partito Comunista Rivoluzionario d'Argentina, il Partito Comunista (marxista-leninista) di Panama, il Partito Comunista Rivoluzionario dell'Uruguay e il Partito Comunista d'India (marxista-leninista) Liberazione.

Infine, il PMLI ha fatto parte di un coordinamento di unità popolare promosso nel 2022 assieme ad altre forze politiche tra cui anche il Partito Comunista Italiano (2016), i già citati CARC ed altre forze politiche minori. I CARC decideranno poi di rompere il coordinamento a causa delle divergenze sulla Guerra in Ucraina.

Pagine Correlate

Collegamenti esterni

Note

    1. Il PMLI appoggia l'IS contro la santa alleanza imperialista - PMLI
    2. L'imbroglione trotskista di Ischia: Chi è Domenico Savio - PMLI
    3. Qual è il vostro giudizio sui centri sociali, Cuba e Corea del nord? - PMLI
    4. No alle truppe NATO in Ucraina - PMLI
    5. Da verificare
    6. Canale YouTube di Josephine Linsta
    7. Nightcore - Inno del PMLI
    8. Canale YouTube di Tecnezio, ricco di meme sul PMLI e su altri partiti comunisti.
    9. Essere dialettici verso i credenti - PMLI
    10. Ad ogni elezione politica in Italia, il PMLI pubblica sul sito ufficiale volantini che inneggiano all'astensionismo.
    11. bolscevico/numero primo.htm Numero primo de "Il Bolscevico" - bibliotecamarxista.org
    12. PMLI - la storia (Parte 1) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
    13. Stefano Ferrante, La Cina non era vicina. «Servire il popolo» e il maoismo all'italiana, Sperling & Kupfer, 2008.
    14. Sandro Bordone, La normalizzazione dei rapporti tra PCC e PCI, in Il Politico. Rivista italiana di scienze politiche, XLVIII, n. 1, Pavia, Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Pavia–Giuffrè, 1983.
    15. PMLI - La sua storia (Parte 2) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
    16. Scuderi: Unisciti al PMLI per strappare l'Italia alla guerra - PMLI
    17. PMLI - La sua storia (Parte 4) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
    18. La condizione dei giovani in Italia e i compiti del PMLI sul fronte giovanile - PMLI
    19. galleria fotografica della Marcia della Pace del 22 Ottobre 1983 a Roma - Fondazione Gramsci
    20. PMLI - La sua storia (Parte 3) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
    21. PMLI - La sua storia (Parte 5) - YouTube (documentario ufficiale del PMLI)
    22. Azzerare i vecchi sindacati, creare un unico sindacato - PMLI
    23. Cambiare la Cgil o creare un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori? - PMLI
    24. Rapporto di Scuderi al 4° Congresso del PMLI - PMLI
    25. [PMLI - La sua storia (Parte 6) - YouTube] (documentario ufficiale del PMLI)
    26. Contraddittorio integrale su Stalin - YouTube
    27. Comunicato Stampa - Il 5° Congresso del PMLI - PMLI
    28. [Scuderi: per l'Italia unita, rossa e socialista - YouTube] (uno degli spezzoni caricati da presidentemao)
    29. [Mao: non c'è nulla di impossibile al mondo per chi osa scalare vette più alte - YouTube] (intervento di Mino Pasca)
    30. [Ci auguriamo che l'ennesimo appello antifascista del PMLI non cada nel vuoto - YouTube] (intervento di Monica Martenghi)
    31. Il PMLI, Figlio ed erede del Sessantotto, tiene vivi gli insegnamenti di quella rivolta storica - PMLI
    32. La posizione del PMLI sulla violenza rivoluzionaria e il terrorismo - PMLI
    33. "I principali imbroglioni politici del '68" - Sitocomunista.it
    34. L'Ucraina messa a ferro e fuoco dai criminali bombardamenti russi - PMLI 35. Da verificare 36. Giornalista Ucraino smaschera Travaglio - PMLI
    37. Vladislav Maistrouk, la “star del giornalismo ucraino” minaccia e insulta giornalisti italiani (Simone Spiga Report Sardegna24) - Faro di Roma
    38. Una linea di demarcazione netta - P.CARC
    39. I due referendum sulle armi giovano all'aggressore russo non all'aggredito ucraino - PMLI
    40. I Carc rompono l'unità d'azione col PMLI - PMLI
    41. Repressione e sfruttamento sono costanti nella cina odierna - PMLI
    42. La Cina capitalista di Xi Jinping sposta ancora più a destra la politica economica sulla linea del rinnegato Deng - PMLI
    43. La cricca revisionista e fascista di Pechino soffoca nel sangue la rivolta degli uiguri - PMLI
    44. Netanyahu sì, Leader di Hamas no - PMLI
    45. La conquista di Kabul è una vittoria antimperialista dei talebani - PMLI
    46. Hamas, Hezbollah e Jihad islamica alleati per “una vera vittoria a Gaza e in Palestina - PMLI
    47. Come motivate l'appoggio all'Iran teocratico? - PMLI
    48. Catania in piazza al fianco della lotta delle donne iraniane contro il velo e la repressione - PMLI
    49. Dietro i Bitcoin e le criptovalute si nascondono grande speculazione e mafia - PMLI