Guy Hottel Memo
Il Guy Hottel Memo [1] è un documento dell'FBI datato 22 marzo 1950, spesso citato nel contesto ufologico come una delle più intriganti testimonianze di presunti incidenti UFO. Il memo fu redatto dall'agente speciale Guy Hottel e indirizzato al direttore dell'FBI J. Edgar Hoover, e fornisce informazioni riportate da una fonte dell'Air Force riguardanti il recupero di tre dischi volanti precipitati. Reso pubblico negli anni '70 [2] grazie al Freedom of Information Act (FOIA), il documento ha alimentato numerose speculazioni all'interno della comunità ufologica, diventando un punto di riferimento per chi sostiene che il governo degli Stati Uniti sia in possesso di tecnologia aliena recuperata.
un investigatore dell'Air Force avrebbe riportato la notizia del recupero di 3 dischi volanti nello stato del Nuovo Messico. Questi dischi, descritti con un diametro di circa 50 piedi (15 metri), contenevano al loro interno dei corpi di ominidi extraterrestri alti circa 3 piedi (90 cm) e simili ad esseri umani, anche se di statura ridotta e con addosso particolari indumenti metallici finemente lavorati. Il documento non specifica esattamente dove o quando questi incidenti sarebbero avvenuti, né fornisce prove dirette riguardo agli eventi riportati, il che ha suscitato molti dubbi fra i più scettici. Tuttavia, una nota interessante del memo suggerisce che lo schianto dei tre dischi volanti potrebbe essere stato il risultato dell'interferenza causata dalle apparecchiature radar presenti nella regione: infatti il documento menziona brevemente la possibilità che i sofisticati sistemi di guida dei velivoli extraterrestri abbiano subito malfunzionamenti dovuti all'intensa attività radar nel Nuovo Messico, una spiegazione che ha stimolato molte discussioni tra gli ufologi, alimentando teorie e speculazioni.
Il fatto che il memo menzioni lo schianto di 3 dischi volanti ha portato diversi ufologi a ipotizzare che gli eventi menzionati siano tre schianti separati. Dal momento che il documento menziona esplicitamente il recupero di dischi volanti precipitati in Nuovo Messico, molti ufologi sono stati portati a pensare che uno degli incidenti potesse essere lo schianto di Roswell. Tuttavia il memo non menziona esplicitamente Roswell, e questa mancanza di un collegamento diretto ha spinto molti ricercatori a considerare la possibilità che gli eventi descritti nel memo siano del tutto indipendenti dall'incidente di Roswell e riguardino episodi ancora sconosciuti o non adeguatamente documentati. Secondo questa teoria, il Nuovo Messico potrebbe essere stato teatro di molteplici incidenti UFO fra il 1947 e il 1950, eventi che sarebbero stati in gran parte occultati dalle autorità. Indipendentemente dal legame fra i tre incidenti menzionati nel memo e l'evento di Roswell, il documento è generalmente considerato dalla comunità ufologica come una prova piuttosto affidabile del fatto che degli UFO si siano effettivamente schiantati in Nuovo Messico tra il 1947 e il 1950 e che siano stati successivamente recuperati dall'esercito degli Stati Uniti, per poi essere fatti oggetto di studio al fine di provare a carpirne i segreti tecnologici.
Alcuni scettici sostengono che ci possa essere un collegamento fra il contenuto del Memo Hottel e la vicenda dell'incidente di Aztec. [3] L'incidente di Aztec è un presunto schianto UFO che sarebbe avvenuto nel marzo del 1948 vicino alla cittadina di Aztec, nel Nuovo Messico. Secondo i racconti, un disco volante di circa 30 metri di diametro si sarebbe schiantato su una mesa, un altopiano roccioso tipico della regione, dopo aver subito dei malfunzionamenti. I militari avrebbero poi recuperato i corpi di 16 alieni di piccola statura, descritti come umanoidi ma con caratteristiche distintive rispetto agli esseri umani. La storia venne resa pubblica nel 1949 dal giornalista e autore Frank Scully nel suo libro Behind the Flying Saucers, in cui sosteneva che il governo statunitense stesse coprendo la verità sul disco volante precipitato e sugli alieni recuperati. [4] Tuttavia, successive indagini rivelarono che la storia era stata inventata da due truffatori, Silas Newton e Leo GeBauer, che cercavano di vendere una falsa tecnologia di rilevamento del petrolio, asserendo che tale tecnologia fosse basata su presunte conoscenze aliene. [5]
Gli scettici che ipotizzano un collegamento tra il Memo Hottel e l'incidente di Aztec basano la loro teoria su diversi punti. Innanzitutto, sottolineano la vicinanza temporale tra i due eventi: il Memo Hottel è datato 22 marzo 1950, circa due anni dopo il presunto incidente di Aztec e solo pochi mesi dopo la pubblicazione del libro di Scully. Questa coincidenza temporale, secondo loro, suggerisce che le informazioni contenute nel memo potrebbero essere state influenzate dalla storia di Aztec, che all'epoca stava ricevendo considerevole attenzione mediatica. Inoltre, gli scettici evidenziano alcune similitudini nei dettagli. Sia la storia riportata da Scully nel suo libro che il Memo Hottel parlano di dischi volanti recuperati nel Nuovo Messico e di piloti alieni di piccola statura. Queste somiglianze, sostengono, potrebbero indicare che il memo sia stato influenzato dalla narrazione di Scully, Newton e GeBauer, piuttosto che informazioni su eventi reali e distinti. Un altro argomento avanzato dagli scettici è che, dato che l'incidente di Aztec è stato definitivamente smentito come una frode, qualsiasi documento che sembri riferirsi a eventi simili dovrebbe essere trattato con estremo scetticismo. Essi suggeriscono che il Memo Hottel potrebbe essere il risultato di una catena di disinformazione originata dalla frode di Aztec, magari amplificata o distorta attraverso vari canali prima di raggiungere l'FBI.
Tuttavia, un'analisi più approfondita del Memo Hottel rivela diverse incongruenze che mettono in dubbio questa teoria scettica. In primo luogo, il memo parla esplicitamente di 3 dischi volanti separati, non di un singolo disco volante precipitato come nel caso di Aztec. Oltre a ciò, c'è una discrepanza anche riguardo al numero di alieni coinvolti: mentre nella storia di Aztec si parla di 16 esseri trovati all'interno del disco, il Memo Hottel afferma esplicitamente che ciascun disco volante conteneva solo 3 occupanti al proprio interno, il che porterebbe il numero totale di alieni coinvolti a 9, numero che è nettamente inferiore ai 16 alieni di Aztec. Queste discrepanze numeriche sono significative e difficili da riconciliare con l'idea che il memo si stia riferendo agli eventi menzionati nella storia di Aztec. Inoltre, il Memo Hottel afferma chiaramente che le informazioni sui recuperi dei dischi volanti provengono da fonti dell'Aeronautica Militare. Questo dettaglio è in netto contrasto con l'origine della storia di Aztec, che era stata inventata e diffusa da fonti civili, nello specifico i truffatori Newton e GeBauer. È altamente improbabile che l'Aeronautica militare abbia basato le proprie informazioni su una storia ufologica creata da civili, per poi passare queste informazioni all'FBI come se fossero fatti reali. Un altro punto importante da considerare è la natura delle informazioni contenute nel memo. Mentre la storia di Aztec era ricca di dettagli sensazionali e speculativi, il Memo Hottel è notevolmente più sobrio e conciso nella sua presentazione dei fatti. Questo tono più misurato suggerisce una fonte di informazioni diversa e potenzialmente più credibile rispetto alla storia elaborata di Aztec. È anche rilevante notare che il Memo Hottel non fa alcun riferimento specifico ad Aztec o a dettagli unici di quell'incidente. Se il memo fosse stato effettivamente basato sulla storia di Aztec, ci si potrebbe aspettare di trovare alcuni elementi distintivi di quella narrazione, cosa che invece non accade.