Richard Doty

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Richard Doty, ex agente dell'Air Force Office of Special Investigations (AFOSI)

Richard Charles Doty è un ex agente dell'Air Force Office of Special Investigations (AFOSI), ed è noto per il suo ruolo ambiguo all'interno della comunità ufologica. Doty è accusato di aver deliberatamente diffuso disinformazione riguardo agli UFO, influenzando in modo duraturo e profondo le narrative che ancora oggi dominano la cultura ufologica. Le sue motivazioni e il vero scopo delle sue azioni rimangono tuttora materia di dibattito. Alcuni ritengono che Doty agisse per conto del governo, mentre altri credono che abbia agito per motivi personali o per puro interesse economico. Indipendentemente dalle sue motivazioni, l'effetto delle sue azioni è stato devastante per la credibilità della comunità ufologica, seminando confusione e dando origine a miti che perdurano fino ai giorni nostri. Il suo coinvolgimento in episodi chiave come l'affare Bennewitz e la creazione dei documenti MJ-12 ha reso Doty una delle figure più controverse nel panorama ufologico.

Biografia e carriera militare

Richard Doty da giovane.

Nato il 15 febbraio 1950 nello stato di New York, Doty è cresciuto in una famiglia che aveva stretti legami con l'ambiente militare. Suo padre, Charles Doty, e suo zio, Ed Doty, erano entrambi ufficiali dell'Air Force americana con il grado di colonnello, ed entrambi hanno ricoperto ruoli di rilievo in operazioni militari e di intelligence, spesso legate ad attività di alto livello e coperte dal segreto. Crescendo in un ambiente impregnato di disciplina e lealtà verso il proprio Paese, Doty ha sviluppato un forte senso del dovere, che lo ha portato a scegliere una carriera nell'ambito della sicurezza nazionale.

Dopo essersi unito all'Air Force nel 1968 e aver prestato servizio come soldato semplice, entrò a far parte dell'Office of Special Investigations nel 1978. Doty si è distinto per le sue capacità analitiche e per la sua attenzione ai dettagli, qualità che lo hanno reso un candidato ideale per un ruolo nelle indagini speciali. Il ruolo di agente speciale dell'Air Force gli ha permesso l'accesso a informazioni classificate, mettendolo in una posizione privilegiata per osservare e partecipare a operazioni sensibili. Nel corso degli anni, Doty ha acquisito una conoscenza approfondita dei protocolli di sicurezza e delle operazioni segrete del governo, che gli ha permesso di sviluppare una comprensione unica del panorama della sicurezza nazionale durante la Guerra Fredda. La sua carriera nell'AFOSI lo ha esposto a una varietà di operazioni di controspionaggio, molte delle quali richiedevano l'uso della disinformazione come strumento per proteggere le operazioni militari statunitensi e per confondere potenziali avversari. Tuttavia, mentre la sua carriera progrediva, Doty iniziò a spingersi oltre i confini della sua posizione ufficiale.

Gli anni '80 hanno segnato un punto di svolta nella sua carriera: Doty iniziò infatti a interagire attivamente con la comunità ufologica, utilizzando le sue competenze in controspionaggio per diffondere informazioni false riguardo agli UFO e ai contatti extraterrestri. Questa deviazione dal suo ruolo tradizionale all'interno dell'AFOSI lo ha trasformato in una figura chiave nel mondo dell'ufologia, ma allo stesso tempo ha sollevato dubbi e sospetti sulle sue vere motivazioni.

L'affare Bennewitz

Paul Bennewitz, imprenditore e ufologo americano.

Paul Frederic Bennewitz (29 settembre 1927 — 23 giugno 2003) è stato un fisico, ingegnere elettronico e imprenditore di Albuquerque. Fondatore della Thunder Scientific Corporation, Bennewitz era noto per il suo interesse nel fenomeno UFO e nelle tecnologie avanzate. Nel 1979 iniziò a notare strane luci che sorvolavano la base militare di Kirtland, situata proprio di fronte alla sua abitazione. Contemporaneamente, cominciò a intercettare segnali elettromagnetici che sembravano provenire dalla base. Senza esserne consapevole, Bennewitz si era imbattuto in attività militari segrete: le luci erano velivoli militari top-secret, mentre i segnali da lui captati erano legati a programmi classificati, il cui scopo era il monitoraggio e il sabotaggio dei satelliti sovietici. Preoccupate che Bennewitz potesse, anche solo accidentalmente, svelare operazioni altamente riservate, l’Air Force e la NSA decisero di mettere in atto un elaborato piano per depistarlo, sfruttando il suo interesse per gli UFO.

Fu in questo contesto che Bennewitz entrò in contatto con Richard Doty. Doty, in qualità di agente dell'AFOSI, era stato incaricato di avvicinare Bennewitz e di fornirgli documenti falsi che lo convincessero di trovarsi davanti a fenomeni di origine extraterrestre. La narrazione orchestrata dalle autorità militari lo portò a credere che quelle luci e quei segnali fossero legati alle attività dei “Grigi”, piccoli esseri umanoidi che, gli fu detto, provenivano dal sistema binario di Zeta Reticuli. Bennewitz venne gradualmente persuaso che questi alieni operassero da una base segreta nascosta nel Monte Archuleta, nei pressi di Dulce, in New Mexico. L’obiettivo di questa campagna di disinformazione era semplice: distogliere la sua attenzione dalle operazioni segrete che si stavano svolgendo a Kirtland e spingerlo a focalizzarsi su una base sotterranea aliena inesistente.

Il piano dell'Air Force e della NSA funzionò perfettamente, in quanto Bennewitz concentrò tutti i suoi sforzi sul Monte Arciuleta, sfruttando le sue abilità di pilota per sorvolare regolarmente la montagna in cerca di prove dell'esistenza della base sotterranea. Durante uno dei suoi voli, Bennewitz individuò quello che gli parve il luogo di un incidente aereo. Vedendo in questo un’ulteriore occasione di manipolazione, l’Air Force e l’NSA cominciarono a inviargli documenti falsi che suggerivano che l’oggetto schiantato fosse un velivolo sperimentale alimentato a energia nucleare, costruito attraverso la retroingegneria di tecnologia aliena. Per rafforzare ulteriormente le sue convinzioni circa l'esistenza della base sotterranea di Dulce, l'Air Force fece persino installare false strutture di ventilazione e altri segni architettonici sulla montagna, il che avrebbe fuorviato Bennewitz, che vedendo quelle strutture dall'alto si sarebbe ulteriormente convinto dell'esistenza di un impianto sotterraneo. Gli venne inoltre fatto credere che i Grigi della base fossero responsabili delle mutilazioni di bestiame, fenomeno riportato frequentemente nell'area. Man mano che l'operazione cresceva in complessità, Bennewitz fu ulteriormente ingannato: gli venne fatto credere che i Grigi avessero stipulato un patto segreto con il governo degli Stati Uniti, il quale avrebbe permesso agli alieni di rapire cittadini americani per esperimenti medici in cambio di tecnologie avanzate. Inoltre, gli fu detto che i Grigi conducevano regolarmente esperimenti su soggetti umani all'interno dell'installazione sotterranea di Dulce, rapendo quotidianamente migliaia di persone e poi impiantando dispositivi per monitorare e controllare le proprie cavie.

Ormai in preda alla paranoia, Bennewitz giunse a sospettare che persino sua moglie fosse tenuta sotto controllo dagli alieni tramite un dispositivo impiantatole nel cervello, e che gli extraterrestri si introducessero nella sua abitazione di notte per iniettargli sostanze sconosciute. La paranoia di Bennewitz arrivò al punto che la sua famiglia, preoccupata per le sue condizioni fisiche e mentali, lo fece ricoverare nel reparto di salute mentale del Presbyterian Anna Kaseman Hospital; ove rimase sotto osservazione per un mese. Ma nonostante il crollo di Bennewitz, la disinformazione che egli contribuì a diffondere non si fermò con lui. Le teorie e le storie che aveva condiviso con la comunità ufologica continuarono a circolare e a evolversi, venendo riprese e rielaborate da altri ricercatori e appassionati. Il danno era fatto: le idee di Bennewitz, sebbene basate su informazioni false e manipolate, avevano preso piede e si erano integrate nel corpus della mitologia ufologica più estrema. Doty, da parte sua, non ha mai subito conseguenze dirette per le sue azioni.

Doty e Linda Moulton Howe

In aggiunta al suo coinvolgimento nell’affare Bennewitz, Doty è conosciuto anche per aver contribuito enormemente a fornire falsi documenti e prove ad altri ricercatori. Uno di essi è l'ufologa e giornalista americana Linda Moulton Howe.

Linda Moulton Howe, giornalista e ufologa americana

Nel 1983, Linda Howe era una giornalista e documentarista già affermata, nota soprattutto per le sue indagini sulle mutilazioni del bestiame. Dopo il successo del suo documentario A Strange Harvest, la Howe cominciò a lavorare ad uno speciale per la HBO, intitolato UFOs: The E.T. Factor. Fu in questo contesto che venne a contatto con Doty, che le promise accesso a informazioni riservate riguardo agli UFO e alla presenza extraterrestre sulla Terra.

Il 9 aprile, la Howe incontrò Doty alla base di Kirtland. Questi, in un’atmosfera carica di mistero, la informò che il suo documentario aveva destato preoccupazione presso alcuni funzionari di Washington. Dopodiché Doty le disse che, su autorizzazione dei suoi superiori, poteva mostrarle alcuni documenti riservati, a condizione che non prendesse appunti. Tra questi, la Howe vide un documento intitolato “Rapporto per il Presidente degli Stati Uniti sugli avvistamenti UFO", che menzionava quattro incidenti con veicoli alieni precipitati a Roswell, Aztec, Kingman, e in Messico. Inoltre, il documento menzionava un essere extraterrestre — identificato come “EBE” (Extraterrestrial Biological Entity) — sopravvissuto allo schianto di un UFO e tenuto in custodia a Los Alamos fino alla sua morte nel 1952. Doty le disse che altri esseri alieni erano giunti sulla Terra e che uno di questi era ancora vivo, lasciandole intendere che avrebbe potuto persino intervistarlo. Doty le parlò inoltre di trattati segreti stipulati dagli alieni col governo americano, nonché di foto e video in possesso del governo, incluso il filmato dell'atterraggio di un UFO in una base militare, materiali che promise di farle visionare per il suo documentario. Infine Doty le disse che sarebbe rimasto in contatto con lei usando il nome in codice “Falcon”. Tuttavia, dopo averla tenuta sulle spine per svariati mesi con nuove “rivelazioni”, Doty dichiarò di essere stato rimosso dal caso e affidò la Howe ad altri presunti contatti dell’intelligence, che però non portarono a nulla di concreto. Questo intricato gioco finì per compromettere il progetto della Howe, tanto che la HBO decise infine di abbandonare la produzione del documentario.

Con il passare degli anni, diversi ufologi, tra cui Robert Hastings e altri, hanno ipotizzato che gli incontri tra Doty e la Howe facessero parte di una precisa operazione di disinformazione. Secondo questa teoria, l’obiettivo non sarebbe stato solo quello di diffondere informazioni false, come quelle contenute nei documenti mostrati alla Howe, ma anche di sabotare il suo progetto con ritardi e continue dilazioni, fino a portare alla cancellazione del documentario, che avrebbe potuto altrimenti rivelarsi scomodo per alcuni ambienti governativi. Ciononostante, la Howe è rimasta convinta dell’autenticità di quanto le era stato mostrato, continuando a promuovere queste informazioni e a diffonderle nel corso della sua carriera, contribuendo alla loro proliferazione all’interno della comunità ufologica.

I documenti MJ-12

Una delle pagine dei documenti MJ-12

Oltre che nella manipolazione psicologica di Paul Bennewitz e nel depistaggio di Linda Howe, Doty sembra essere stato anche coinvolto nella creazione e nella diffusione dei cosiddetti "documenti Majestic 12", o "documenti MJ-12", considerati da molti ufologi e studiosi come i documenti più famigerati e dibattuti nella storia dell'ufologia. I documenti, apparsi per la prima volta alla fine degli anni '80, affermano di essere una serie di note riservate che descrivono la formazione di un gruppo segreto, il Majestic 12, incaricato dal Presidente degli Stati Uniti di gestire e nascondere le prove dell'esistenza degli UFO e del contatto con civiltà extraterrestri. Secondo questi documenti, il gruppo sarebbe stato creato nel 1947, immediatamente dopo l'incidente di Roswell, e avrebbe incluso figure di spicco dell'establishment scientifico e militare americano. La prima apparizione dei documenti MJ-12 avvenne nel 1984, quando furono inviati a William Moore (ufologo molto conosciuto nei primi anni '80 grazie al suo lavoro investigativo sul caso Roswell) e Jamie Shandera, in una busta anonima. All'interno c'erano pellicole fotografiche che mostravano pagine dattiloscritte apparentemente provenienti da documenti governativi classificati. Questi documenti dettagliavano le operazioni del gruppo MJ-12, il recupero di velivoli extraterrestri e le autopsie su corpi alieni. L'autenticità di questi documenti è stata immediatamente oggetto di dibattito, con molti ricercatori che iniziarono a scavare nelle loro origini e a cercare conferme indipendenti delle affermazioni in essi contenute.

I documenti furono inizialmente accolti con entusiasmo dalla comunità ufologica, ma analisi successive hanno portato alla luce numerose incongruenze e anomalie che hanno fatto sorgere dubbi sulla loro autenticità. Esperti di documenti e storici hanno notato che il formato, la terminologia utilizzata e lo stile di scrittura non corrispondevano a quelli tipicamente impiegati nei documenti governativi degli anni '40 e '50. Un altro punto critico è stato l'analisi delle firme e delle intestazioni presenti nei documenti. Specialisti in falsificazioni hanno esaminato le firme attribuite a figure come il Generale Hoyt Vandenberg e altri, trovando discrepanze significative rispetto alle firme autografe autentiche di questi individui. Inoltre, le intestazioni e i timbri presenti nei documenti hanno sollevato ulteriori sospetti, poiché non corrispondevano ai modelli e alle procedure ufficiali in uso all'epoca nei documenti governativi classificati. Questo punto ha portato molti a concludere che i documenti MJ-12 fossero falsi ben orchestrati, progettati per sembrare autentici ma con numerosi errori che ne tradivano la vera natura. Gli esperti hanno anche esaminato il contenuto dei documenti, notando che molte delle informazioni sembravano derivare da conoscenze già disponibili nel pubblico dominio all'epoca della loro diffusione. Alcuni dettagli riguardanti l'incidente di Roswell, ad esempio, sembravano essere ripresi da libri e articoli precedenti piuttosto che da fonti originali e segrete. Ciò ha alimentato ulteriormente la teoria secondo cui i documenti fossero stati creati da qualcuno con una conoscenza superficiale ma non approfondita degli eventi storici reali.

Il ruolo di Doty nella creazione dei documenti MJ-12 rimane avvolto nel mistero, ma molteplici indizi puntano nella sua direzione. L'elemento principale che sembra suggerire il suo coinvolgimento è rappresentato dal fatto che il pacco contenente il rullino da 35mm recapitato a Jamie Shandera nel 1984 aveva un timbro postale di Albuquerque, città sede della base militare di Kirtland e luogo di residenza di Doty. Una seconda evidenza significativa emerge dall'analisi cronologica degli eventi: prima della diffusione dei documenti MJ-12, Doty aveva già consegnato a Paul Bennewitz il cosiddetto "Aquarius Telex", un documento poi rivelatosi falso che menzionava un'organizzazione denominata "MJ-Twelve" (con il 12 scritto in lettere anziché in numeri). Tale particolare suggerisce che entrambe le fonti abbiano un'origine comune, che potrebbe ricondursi a Doty o a qualche altro funzionario dell'AFOSI che collaborava con lui. Inoltre, la sua posizione nell'AFOSI, il suo comprovato coinvolgimento nell'affare Bennewitz e il suo accesso a informazioni classificate rendono Doty un indiziato plausibile. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Doty, o altri membri dell'AFOSI, potrebbero aver fabbricato i documenti per testare la reazione della comunità ufologica, per deviare l'attenzione da altre operazioni segrete, oppure per dare agli ufologi e al pubblico un'immagine distorta, o forse esagerata, delle conoscenze in possesso del governo degli Stati Uniti riguardo alla natura del fenomeno UFO. L'ex agente, dal canto suo, ha sempre negato di essere stato coinvolto nella creazione e nella diffusione di tali documenti, nonostante I numerosi indizi che suggeriscono il contrario.

Il Progetto Serpo

Doty appare inoltre legato al racconto del cosiddetto "Progetto Serpo", una delle storie più elaborate e controverse nella moderna ufologia. La storia è emersa pubblicamente nel 2005, quando un anonimo mittente, che si identificava come "Anonymous" e affermava di essere un ex funzionario del governo americano in pensione, iniziò a inviare e-mail dettagliate a diversi ricercatori UFO, tra cui Victor Martinez e Bill Ryan. Quest'ultimo creò un sito web (serpo.org) per pubblicare e discutere le informazioni ricevute.

Sistema stellare binario di Zeta Reticuli nella costellazione del Reticolo

Secondo il racconto, il disco volante precipitato nei pressi di Roswell avrebbe contenuto un sopravvissuto, un essere extraterrestre che sarebbe rimasto sotto custodia americana fino al 1952 e che riuscì a contattare il suo popolo poco prima della sua morte. Successivamente alla morte dell'alieno sopravvissuto all'incidente di Roswell, altri esseri alieni sarebbero Giunti sulla Terra, il che avrebbe portato a una serie di incontri diplomatici tra rappresentanti degli Stati Uniti e della civiltà aliena, denominata "Ebens", culminati in un accordo per uno scambio di personale. Secondo le email anonime, nel 1965 dodici militari americani accuratamente selezionati (dieci uomini e due donne) sarebbero partiti per il pianeta degli Ebens, denominato Serpo, situato nel sistema stellare di Zeta Reticuli. Il viaggio avrebbe richiesto nove mesi, durante i quali gli astronauti avrebbero viaggiato a bordo di una nave spaziale aliena. Una volta giunti su Serpo, gli americani avrebbero trascorso tredici anni sul pianeta, studiando la civiltà aliena, la loro tecnologia, cultura e società. Il pianeta viene descritto come un mondo illuminato da due soli e con condizioni ambientali più estreme rispetto alla Terra: temperature più elevate, radiazioni più intense e una gravità leggermente superiore. Gli Ebens vengono descritti come esseri umanoidi alti circa un metro e venti, con una società altamente organizzata ma priva di strutture governative come le intendiamo noi, basata invece su una forma di collettivismo pacifico. Secondo il racconto, degli originali dodici membri della squadra, due morirono sul pianeta Serpo, mentre gli altri otto fecero ritorno sulla Terra nel 1978. Due avrebbero scelto di rimanere con gli Ebens. Dei sopravvissuti rientrati, tutti sarebbero morti negli anni successivi a causa dell'esposizione alle intense radiazioni del pianeta.

Le rivelazioni includevano presunti dettagli del programma di scambio, fotografie (mai pubblicate), registrazioni e documenti governativi. Secondo "Anonymous", tutte le informazioni sul progetto erano state accuratamente documentate in 3.000 pagine di rapporti classificati. Tuttavia, alcuni anni dopo, il giornalista Ryan Dube ha effettuato un'analisi comparativa fra l'indirizzo IP dell'email pubblica di Richard Doty e di quello delle email inviate da "Anonymous", scoprendo che entrambi gli indirizzi email potevano essere fatti risalire allo stesso indirizzo IP. Ciò ha portato Dube a concludere che Doty fosse "Anonymous" e che, pertanto, sia l'autore dell'intero racconto. Doty ha però sempre negato di essere l'autore della storia e delle email anonime, sostenendo che la corrispondenza fra i due indirizzi IP fosse soltanto una coincidenza. Ma benché l'ex agente dell'AFOSI abbia negato ogni responsabilità nella diffusione delle email anonime, ha comunque sostenuto che la storia fosse autentica e che tale programma di scambio con gli "Ebens" di Zeta Reticuli sia effettivamente avvenuto. Nonostante la smentita da parte di Doty, molti ricercatori rimangono comunque convinti del fatto che egli sia a tutti gli effetti l'autore dell’intera narrazione di Serpo. Secondo alcuni ufologi, la motivazione che ha spinto Doty a creare questa storia e a diffonderla tramite internet potrebbe essere stata quella di distogliere l'attenzione da veri programmi segreti, o di seminare confusione all'interno della comunità ufologica. Questo sospetto è rafforzato dal fatto che, nonostante Doty abbia affermato che la storia sarebbe autentica, non ha mai fornito prove concrete o testimonianze verificabili per sostenerne la veridicità.

Doty e la comunità ufologica

Anche dopo essersi ritirato dall'AFOSI, Doty ha continuato a proiettare la sua ombra sulla comunità ufologica americana. L'ex agente, pur ammettendo che parte delle informazioni da lui diffuse negli anni '80 fossero deliberatamente false, ha sempre sostenuto che altri elementi delle storie da lui messe in circolazione siano invece fondati su fatti reali. Ancora oggi, Doty mantiene una posizione controversa su alcuni dei casi più dibattuti della storia ufologica: non solo afferma che lo schianto di Roswell sia stato un incidente di natura extraterrestre e che siano stati recuperati dei cadaveri alieni, ma anche che un alieno sia effettivamente sopravvissuto allo schianto e sia stato tenuto in custodia nell'Area 51 fino al suo decesso nel 1952. Doty continua Inoltre a promuovere l'idea che il governo degli Stati Uniti sia realmente in possesso di numerosi veicoli di origine extraterrestre, recuperati in diversi incidenti insieme ai resti dei loro equipaggi, veicoli che sarebbero oggetto di intensi studi presso strutture militari segrete, dove verrebbero condotti programmi di ingegneria inversa finalizzati a comprendere e replicare la tecnologia aliena. Tuttavia, la credibilità di Doty viene ancora oggi fortemente messa in discussione da diversi ricercatori, ufologi e appassionati. Tra questi spicca Robert Hastings, il quale sostiene che l'ex agente dell'AFOSI non avrebbe mai realmente abbandonato il suo ruolo di disinformatore e di agente governativo, e che quindi anche le sue recenti "rivelazioni" vadano fortemente messe in discussione. La figura di Richard Doty rimane così avvolta in un'ambiguità che sembra destinata a persistere.

Bibliografia

  • Open Letter to the U.S. Air Force Regarding Allegations of UFO Disinformation di Alejandro Rojas
  • Project Beta: The Story of Paul Bennewitz, National Security, and the Creation of a Modern UFO Myth di Greg Bishop
  • Mirage Men: A Journey Into Disinformation, Paranoia and UFOs di Mark Pilkington
  • Exempt From Disclosure di Richard Doty e Robert Collins
  • X Descending di Christian P. Lambright
  • UFO Cover-Up: What the Government Won't Say di Lawrence Fawcett e Barry J. Greenwood
  • The MJ-12 Affair: Facts, Questions, Comments di Robert Hastings
  • Operation Bird Droppings: The MJ-12 Saga Continues di Robert Hastings
  • MJ-12: The Hoax that Quickly Became a Disinformation Operation di Robert Hastings
  • UFO Disinfo: Four Times the US Military Hoaxed Alien Contact Through the Decades di Greg Taylor
  • Project Serpo Uncovered di Ryan Dube