Richard Doty: differenze tra le versioni
Riga 40: | Riga 40: | ||
I documenti furono inizialmente accolti con entusiasmo dalla comunità ufologica, ma analisi successive hanno portato alla luce numerose incongruenze e anomalie che hanno fatto sorgere dubbi sulla loro autenticità. Esperti di documenti e storici hanno notato che il formato, la terminologia utilizzata e lo stile di scrittura non corrispondevano a quelli tipicamente impiegati nei documenti governativi degli anni '40 e '50. Un altro punto critico è stato l'analisi delle firme e delle intestazioni presenti nei documenti. Specialisti in falsificazioni hanno esaminato le firme attribuite a figure come il Generale Hoyt Vandenberg e altri, trovando discrepanze significative rispetto alle firme autografe autentiche di questi individui. Inoltre, le intestazioni e i timbri presenti nei documenti hanno sollevato ulteriori sospetti, poiché non corrispondevano ai modelli e alle procedure ufficiali in uso all'epoca nei documenti governativi classificati. Questo punto ha portato molti a concludere che i documenti MJ-12 fossero falsi ben orchestrati, progettati per sembrare autentici ma con numerosi errori che ne tradivano la vera natura. Gli esperti hanno anche esaminato il contenuto dei documenti, notando che molte delle informazioni sembravano derivare da conoscenze già disponibili nel pubblico dominio all'epoca della loro diffusione. Alcuni dettagli riguardanti l'incidente di Roswell, ad esempio, sembravano essere ripresi da libri e articoli precedenti piuttosto che da fonti originali e segrete. Ciò ha alimentato ulteriormente la teoria secondo cui i documenti fossero stati creati da qualcuno con una conoscenza superficiale ma non approfondita degli eventi storici reali. | I documenti furono inizialmente accolti con entusiasmo dalla comunità ufologica, ma analisi successive hanno portato alla luce numerose incongruenze e anomalie che hanno fatto sorgere dubbi sulla loro autenticità. Esperti di documenti e storici hanno notato che il formato, la terminologia utilizzata e lo stile di scrittura non corrispondevano a quelli tipicamente impiegati nei documenti governativi degli anni '40 e '50. Un altro punto critico è stato l'analisi delle firme e delle intestazioni presenti nei documenti. Specialisti in falsificazioni hanno esaminato le firme attribuite a figure come il Generale Hoyt Vandenberg e altri, trovando discrepanze significative rispetto alle firme autografe autentiche di questi individui. Inoltre, le intestazioni e i timbri presenti nei documenti hanno sollevato ulteriori sospetti, poiché non corrispondevano ai modelli e alle procedure ufficiali in uso all'epoca nei documenti governativi classificati. Questo punto ha portato molti a concludere che i documenti MJ-12 fossero falsi ben orchestrati, progettati per sembrare autentici ma con numerosi errori che ne tradivano la vera natura. Gli esperti hanno anche esaminato il contenuto dei documenti, notando che molte delle informazioni sembravano derivare da conoscenze già disponibili nel pubblico dominio all'epoca della loro diffusione. Alcuni dettagli riguardanti l'incidente di Roswell, ad esempio, sembravano essere ripresi da libri e articoli precedenti piuttosto che da fonti originali e segrete. Ciò ha alimentato ulteriormente la teoria secondo cui i documenti fossero stati creati da qualcuno con una conoscenza superficiale ma non approfondita degli eventi storici reali. | ||
Il ruolo di Doty nella creazione dei documenti MJ-12 rimane avvolto nel mistero, ma molteplici indizi puntano nella sua direzione. L'elemento principale che sembra suggerire il suo coinvolgimento è rappresentato dal fatto che il pacco contenente il rullino da 35mm recapitato a Jamie Shandera nel 1984 aveva un timbro postale di Albuquerque, città sede della base militare di Kirtland e luogo di residenza di Doty. Una seconda evidenza significativa emerge dall'analisi cronologica degli eventi: prima della diffusione dei documenti MJ-12, Doty aveva già consegnato a Paul Bennewitz il cosiddetto "Aquarius Telex", un documento poi rivelatosi falso che menzionava un'organizzazione denominata "MJ-Twelve" (con il 12 scritto in lettere anziché in numeri). Tale particolare suggerisce che entrambe le fonti abbiano un'origine comune, che potrebbe ricondursi a Doty o a qualche altro funzionario dell'AFOSI che collaborava con lui. Inoltre, la sua posizione nell'AFOSI, il suo comprovato coinvolgimento nell'affare Bennewitz e il suo accesso a informazioni classificate rendono Doty un indiziato plausibile. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Doty, o altri membri dell'AFOSI, potrebbero aver fabbricato i documenti per testare la reazione della comunità ufologica, per deviare l'attenzione da altre operazioni segrete, oppure per dare sia agli ufologi che al pubblico un'immagine distorta | Il ruolo di Doty nella creazione dei documenti MJ-12 rimane avvolto nel mistero, ma molteplici indizi puntano nella sua direzione. L'elemento principale che sembra suggerire il suo coinvolgimento è rappresentato dal fatto che il pacco contenente il rullino da 35mm recapitato a Jamie Shandera nel 1984 aveva un timbro postale di Albuquerque, città sede della base militare di Kirtland e luogo di residenza di Doty. Una seconda evidenza significativa emerge dall'analisi cronologica degli eventi: prima della diffusione dei documenti MJ-12, Doty aveva già consegnato a Paul Bennewitz il cosiddetto "Aquarius Telex", un documento poi rivelatosi falso che menzionava un'organizzazione denominata "MJ-Twelve" (con il 12 scritto in lettere anziché in numeri). Tale particolare suggerisce che entrambe le fonti abbiano un'origine comune, che potrebbe ricondursi a Doty o a qualche altro funzionario dell'AFOSI che collaborava con lui. Inoltre, la sua posizione nell'AFOSI, il suo comprovato coinvolgimento nell'affare Bennewitz e il suo accesso a informazioni classificate rendono Doty un indiziato plausibile. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Doty, o altri membri dell'AFOSI, potrebbero aver fabbricato i documenti per testare la reazione della comunità ufologica, per deviare l'attenzione da altre operazioni segrete, oppure per dare sia agli ufologi che al pubblico un'immagine distorta dellea vera natura delle conoscenze in possesso del governo degli Stati Uniti riguardo alla natura del fenomeno UFO. L'ex agente, dal canto suo, ha sempre negato di essere stato coinvolto nella creazione e nella diffusione di tali documenti, nonostante I numerosi indizi che suggeriscono il contrario. | ||
==Il Progetto Serpo== | ==Il Progetto Serpo== |
Versione delle 17:13, 10 nov 2024
Richard Charles Doty è un ex agente dell'Air Force Office of Special Investigations (AFOSI), ed è noto per il suo ruolo ambiguo all'interno della comunità ufologica. Doty è accusato di aver deliberatamente diffuso disinformazione riguardo agli UFO, influenzando in modo duraturo e profondo le narrative che ancora oggi dominano la cultura ufologica. Le sue motivazioni e il vero scopo delle sue azioni rimangono tuttora materia di dibattito. Alcuni ritengono che Doty agisse per conto del governo, mentre altri credono che abbia agito per motivi personali o per puro interesse economico. Indipendentemente dalle sue motivazioni, l'effetto delle sue azioni è stato devastante per la credibilità della comunità ufologica, seminando confusione e dando origine a miti che perdurano fino ai giorni nostri. Il suo coinvolgimento in episodi chiave come l'affare Paul Bennewitz e la diffusione dei documenti MJ-12 ha reso Doty una delle figure più influenti, e al contempo controverse, nel panorama dell'ufologia.
Biografia e carriera militare
Nato il 15 febbraio 1950 nello stato di New York, Doty è cresciuto in una famiglia che aveva stretti legami con l'ambiente militare. Suo padre, Charles Doty, e suo zio, Ed Doty, erano entrambi ufficiali dell'Air Force americana con il grado di colonnello, ed entrambi hanno ricoperto ruoli di rilievo in operazioni militari e di intelligence, spesso legate ad attività di alto livello e coperte dal segreto. Crescendo in un ambiente impregnato di disciplina e lealtà verso il proprio Paese, Doty ha sviluppato un forte senso del dovere, che lo ha portato a scegliere una carriera nell'ambito della sicurezza nazionale.
Dopo essersi unito all'Air Force nel 1968 e aver prestato servizio come soldato semplice, entrò a far parte dell'Office of Special Investigations nel 1978. Doty si è distinto per le sue capacità analitiche e per la sua attenzione ai dettagli, qualità che lo hanno reso un candidato ideale per un ruolo nelle indagini speciali. Il ruolo di agente speciale dell'Air Force gli ha permesso l'accesso a informazioni classificate, mettendolo in una posizione privilegiata per osservare e partecipare a operazioni sensibili. Nel corso degli anni, Doty ha acquisito una conoscenza approfondita dei protocolli di sicurezza e delle operazioni segrete del governo, che gli ha permesso di sviluppare una comprensione unica del panorama della sicurezza nazionale durante la Guerra Fredda. La sua carriera nell'AFOSI lo ha esposto a una varietà di operazioni di controspionaggio, molte delle quali richiedevano l'uso della disinformazione come strumento per proteggere le operazioni militari statunitensi e per confondere potenziali avversari. Tuttavia, mentre la sua carriera progrediva, Doty iniziò a spingersi oltre i confini della sua posizione ufficiale.
Gli anni '80 hanno segnato un punto di svolta nella sua carriera: Doty iniziò infatti a interagire attivamente con la comunità ufologica, utilizzando le sue competenze in controspionaggio per diffondere informazioni false riguardo agli UFO e ai contatti extraterrestri. Questa deviazione dal suo ruolo tradizionale all'interno dell'AFOSI lo ha trasformato in una figura chiave nel mondo dell'ufologia, ma allo stesso tempo ha sollevato dubbi e sospetti sulle sue vere motivazioni.
L'affare Bennewitz
Paul Frederic Bennewitz (29 settembre 1927 — 23 giugno 2003) è stato un fisico, ingegnere elettronico e imprenditore di Albuquerque. Fondatore della Thunder Scientific Corporation, Bennewitz era noto per il suo interesse nel fenomeno UFO e nelle tecnologie avanzate. Nel 1979 iniziò a notare strane luci che sorvolavano la base militare di Kirtland, situata proprio di fronte alla sua abitazione. Contemporaneamente, cominciò a intercettare segnali anomali che sembravano provenire direttamente dalla base. Senza esserne consapevole, Bennewitz si era imbattuto in attività militari segrete: le luci erano in realtà velivoli militari top-secret, mentre i segnali captati erano legati a programmi classificati, il cui scopo era il monitoraggio e il sabotaggio dei satelliti sovietici. Preoccupate che Bennewitz potesse, anche solo accidentalmente, svelare operazioni altamente riservate, l’Air Force Militare e l’NSA decisero di mettere in atto un elaborato piano per depistarlo, sfruttando il suo interesse per gli UFO.
Fu in questo contesto che Bennewitz entrò in contatto con Richard Doty. Doty, in qualità di agente dell'AFOSI, era stato incaricato di avvicinare Bennewitz e di fornirgli documenti falsi che lo convincessero di trovarsi davanti a fenomeni di origine extraterrestre. La narrazione orchestrata dalle autorità militari lo portò a credere che quelle luci e quei segnali fossero legati alle attività dei “Grigi”, piccoli esseri umanoidi che, gli fu detto, provenivano dal sistema binario di Zeta Reticuli. Bennewitz venne gradualmente persuaso che questi alieni operassero da una base segreta nascosta nel Monte Archuleta, nei pressi di Dulce, in New Mexico. L’obiettivo di questa campagna di disinformazione era semplice: distogliere la sua attenzione dalle operazioni segrete che si stavano svolgendo a Kirtland e spingerlo a focalizzarsi su una base sotterranea aliena inesistente.
Il piano dell'Air Force e della NSA funzionò perfettamente, in quanto Bennewitz concentrò tutti i suoi sforzi sul Monte Arciuleta, sfruttando le sue abilità di pilota per sorvolare regolarmente la montagna in cerca di prove dell'esistenza della base sotterranea. Durante uno dei suoi voli, Bennewitz individuò quello che gli parve il luogo di un incidente aereo. Vedendo in questo un’ulteriore occasione di manipolazione, l’Air Force e l’NSA cominciarono a inviargli documenti falsi che suggerivano che l’oggetto schiantato fosse un velivolo sperimentale alimentato a energia nucleare, costruito attraverso la retroingegneria di tecnologia aliena. Per rafforzare ulteriormente le sue convinzioni circa l'esistenza della base sotterranea di Dulce, l'Air Force fece persino installare false strutture di ventilazione e altri segni architettonici sulla montagna, il che avrebbe fuorviato Bennewitz, che vedendo quelle strutture dall'alto si sarebbe ulteriormente convinto dell'esistenza di un impianto sotterraneo. Gli venne inoltre fatto credere che i Grigi della base fossero responsabili delle mutilazioni di bestiame, fenomeno riportato frequentemente nell'area. Man mano che l'operazione cresceva in complessità, Bennewitz fu ulteriormente ingannato: gli venne fatto credere che i Grigi avessero stipulato un patto segreto con il governo degli Stati Uniti, il quale avrebbe permesso agli alieni di rapire cittadini americani per esperimenti medici in cambio di tecnologie avanzate. Inoltre, gli fu detto che i Grigi conducevano regolarmente esperimenti su soggetti umani all'interno dell'installazione sotterranea di Dulce, rapendo quotidianamente migliaia di persone e poi impiantando dispositivi per monitorare e controllare le proprie cavie.
Ormai in preda alla paranoia, Bennewitz giunse a sospettare che persino sua moglie fosse tenuta sotto controllo dagli alieni tramite un dispositivo impiantatole nel cervello, e che gli extraterrestri si introducessero nella sua abitazione di notte per iniettargli sostanze sconosciute. La paranoia di Bennewitz arrivò al punto che la sua famiglia, preoccupata per le sue condizioni fisiche e mentali, lo fece ricoverare nel reparto di salute mentale del Presbyterian Anna Kaseman Hospital; ove rimase sotto osservazione per un mese. Ma nonostante il crollo di Bennewitz, la disinformazione che egli contribuì a diffondere non si fermò con lui. Le teorie e le storie che aveva condiviso con la comunità ufologica continuarono a circolare e a evolversi, venendo riprese e rielaborate da altri ricercatori e appassionati. Il danno era fatto: le idee di Bennewitz, sebbene basate su informazioni false e manipolate, avevano preso piede e si erano integrate nel corpus della mitologia ufologica più estrema. Doty, da parte sua, non ha mai subito conseguenze dirette per le sue azioni.
Doty e Linda Moulton Howe
In aggiunta al suo coinvolgimento nell’affare Bennewitz, Doty è conosciuto anche per aver contribuito enormemente a fornire falsi documenti e prove ad altri ricercatori. Uno di essi è l'ufologa e giornalista americana Linda Moulton Howe.
Nel 1983, Linda Howe era una giornalista e documentarista già affermata, nota soprattutto per le sue indagini sulle mutilazioni del bestiame. Dopo il successo del suo documentario A Strange Harvest, la Howe cominciò a lavorare ad uno speciale per la HBO, intitolato UFOs: The E.T. Factor. Fu in questo contesto che venne a contatto con Doty, che le promise accesso a informazioni riservate riguardo agli UFO e alla presenza extraterrestre sulla Terra.
Il 9 aprile, la Howe incontrò Doty alla base di Kirtland. Questi, in un’atmosfera carica di mistero, la informò che il suo documentario aveva destato preoccupazione presso alcuni funzionari di Washington. Dopodiché Doty le disse che, su autorizzazione dei suoi superiori, poteva mostrarle alcuni documenti riservati, a condizione che non prendesse appunti. Tra questi, la Howe vide un documento intitolato “Rapporto per il Presidente degli Stati Uniti sugli avvistamenti UFO", che menzionava quattro incidenti con veicoli alieni precipitati a Roswell, Aztec, Kingman, e in Messico. Inoltre, il documento menzionava un essere extraterrestre — identificato come “EBE” (Extraterrestrial Biological Entity) — sopravvissuto allo schianto di un UFO e tenuto in custodia a Los Alamos fino alla sua morte nel 1952. Doty le disse che altri esseri alieni erano giunti sulla Terra e che uno di questi era ancora vivo, lasciandole intendere che avrebbe potuto persino intervistarlo. Doty le parlò inoltre di trattati segreti stipulati dagli alieni col governo americano, nonché di foto e video in possesso del governo, incluso il filmato dell'atterraggio di un UFO in una base militare, materiali che promise di farle visionare per il suo documentario. Infine Doty le disse che sarebbe rimasto in contatto con lei usando il nome in codice “Falcon”. Tuttavia, dopo averla tenuta sulle spine per svariati mesi con nuove “rivelazioni”, Doty dichiarò di essere stato rimosso dal caso e affidò la Howe ad altri presunti contatti dell’intelligence, che però non portarono a nulla di concreto. Questo intricato gioco finì per compromettere il progetto della Howe, tanto che la HBO decise infine di abbandonare la produzione del documentario.
Con il passare degli anni, diversi ufologi, tra cui Robert Hastings e altri, hanno ipotizzato che gli incontri tra Doty e la Howe facessero parte di una precisa operazione di disinformazione. Secondo questa teoria, l’obiettivo non sarebbe stato solo quello di diffondere informazioni false, come quelle contenute nei documenti mostrati alla Howe, ma anche di sabotare il suo progetto con ritardi e continue dilazioni, fino a portare alla cancellazione del documentario, che avrebbe potuto altrimenti rivelarsi scomodo per alcuni ambienti governativi. Ciononostante, la Howe è rimasta convinta dell’autenticità di quanto le era stato mostrato, continuando a promuovere queste informazioni e a diffonderle nel corso della sua carriera, contribuendo alla loro proliferazione all’interno della comunità ufologica.
I documenti MJ-12
Oltre che nella manipolazione psicologica di Paul Bennewitz e nel depistaggio di Linda Howe, Doty sembra essere stato anche coinvolto nella creazione e nella diffusione dei cosiddetti "documenti Majestic 12", o "documenti MJ-12", considerati da molti ufologi e studiosi come i documenti più famigerati e dibattuti nella storia dell'ufologia. I documenti, apparsi per la prima volta alla fine degli anni '80, affermano di essere una serie di note riservate che descrivono la formazione di un gruppo segreto, il Majestic 12, incaricato dal Presidente degli Stati Uniti di gestire e nascondere le prove dell'esistenza degli UFO e del contatto con civiltà extraterrestri. Secondo questi documenti, il gruppo sarebbe stato creato nel 1947, immediatamente dopo l'incidente di Roswell, e avrebbe incluso figure di spicco dell'establishment scientifico e militare americano. La prima apparizione dei documenti MJ-12 avvenne nel 1984, quando furono inviati a William Moore (ufologo molto conosciuto nei primi anni '80 grazie al suo lavoro investigativo sul caso Roswell) e Jamie Shandera, in una busta anonima. All'interno c'erano pellicole fotografiche che mostravano pagine dattiloscritte apparentemente provenienti da documenti governativi classificati. Questi documenti dettagliavano le operazioni del gruppo MJ-12, il recupero di velivoli extraterrestri e le autopsie su corpi alieni. L'autenticità di questi documenti è stata immediatamente oggetto di dibattito, con molti ricercatori che iniziarono a scavare nelle loro origini e a cercare conferme indipendenti delle affermazioni in essi contenute.
I documenti furono inizialmente accolti con entusiasmo dalla comunità ufologica, ma analisi successive hanno portato alla luce numerose incongruenze e anomalie che hanno fatto sorgere dubbi sulla loro autenticità. Esperti di documenti e storici hanno notato che il formato, la terminologia utilizzata e lo stile di scrittura non corrispondevano a quelli tipicamente impiegati nei documenti governativi degli anni '40 e '50. Un altro punto critico è stato l'analisi delle firme e delle intestazioni presenti nei documenti. Specialisti in falsificazioni hanno esaminato le firme attribuite a figure come il Generale Hoyt Vandenberg e altri, trovando discrepanze significative rispetto alle firme autografe autentiche di questi individui. Inoltre, le intestazioni e i timbri presenti nei documenti hanno sollevato ulteriori sospetti, poiché non corrispondevano ai modelli e alle procedure ufficiali in uso all'epoca nei documenti governativi classificati. Questo punto ha portato molti a concludere che i documenti MJ-12 fossero falsi ben orchestrati, progettati per sembrare autentici ma con numerosi errori che ne tradivano la vera natura. Gli esperti hanno anche esaminato il contenuto dei documenti, notando che molte delle informazioni sembravano derivare da conoscenze già disponibili nel pubblico dominio all'epoca della loro diffusione. Alcuni dettagli riguardanti l'incidente di Roswell, ad esempio, sembravano essere ripresi da libri e articoli precedenti piuttosto che da fonti originali e segrete. Ciò ha alimentato ulteriormente la teoria secondo cui i documenti fossero stati creati da qualcuno con una conoscenza superficiale ma non approfondita degli eventi storici reali.
Il ruolo di Doty nella creazione dei documenti MJ-12 rimane avvolto nel mistero, ma molteplici indizi puntano nella sua direzione. L'elemento principale che sembra suggerire il suo coinvolgimento è rappresentato dal fatto che il pacco contenente il rullino da 35mm recapitato a Jamie Shandera nel 1984 aveva un timbro postale di Albuquerque, città sede della base militare di Kirtland e luogo di residenza di Doty. Una seconda evidenza significativa emerge dall'analisi cronologica degli eventi: prima della diffusione dei documenti MJ-12, Doty aveva già consegnato a Paul Bennewitz il cosiddetto "Aquarius Telex", un documento poi rivelatosi falso che menzionava un'organizzazione denominata "MJ-Twelve" (con il 12 scritto in lettere anziché in numeri). Tale particolare suggerisce che entrambe le fonti abbiano un'origine comune, che potrebbe ricondursi a Doty o a qualche altro funzionario dell'AFOSI che collaborava con lui. Inoltre, la sua posizione nell'AFOSI, il suo comprovato coinvolgimento nell'affare Bennewitz e il suo accesso a informazioni classificate rendono Doty un indiziato plausibile. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Doty, o altri membri dell'AFOSI, potrebbero aver fabbricato i documenti per testare la reazione della comunità ufologica, per deviare l'attenzione da altre operazioni segrete, oppure per dare sia agli ufologi che al pubblico un'immagine distorta dellea vera natura delle conoscenze in possesso del governo degli Stati Uniti riguardo alla natura del fenomeno UFO. L'ex agente, dal canto suo, ha sempre negato di essere stato coinvolto nella creazione e nella diffusione di tali documenti, nonostante I numerosi indizi che suggeriscono il contrario.
Il Progetto Serpo
Il Progetto Serpo è un presunto programma di scambio tra il governo degli Stati Uniti e gli alieni Grigi provenienti dal sistema stellare di Zeta Reticuli. La narrazione è emersa per la prima volta nel 2005 attraverso un sito web che pubblicava informazioni fornite tramite email da una fonte anonima, successivamente identificata come "Anonimo", che si diceva fosse un ex membro della comunità dell'intelligence americana. Secondo il racconto, il programma iniziò dopo l'incidente di Roswell del 1947. Gli alieni superstiti all'incidente avrebbero stabilito un contatto con il governo degli Stati Uniti, portando all'organizzazione di un programma di scambio. Il presunto scambio avrebbe avuto luogo nel 1965, quando 12 militari statunitensi furono inviati su Serpo a bordo di un'astronave aliena, mentre un membro della razza aliena rimase sulla Terra. L'obiettivo principale della missione era raccogliere informazioni sulla cultura, la tecnologia e la biologia degli abitanti di Serpo. I dettagli del viaggio e della permanenza su Serpo sono descritti con una precisione che va dall'ovvio al fantasioso: dalle condizioni ambientali e climatiche del pianeta, alla biologia degli extraterrestri, fino alle sfide logistiche affrontate dagli astronauti terrestri. La missione durò circa 13 anni terrestri, dopodiché gli astronauti tornarono sulla Terra nel 1978. Secondo le informazioni trapelate, solo sette membri del team originario tornarono, mentre gli altri cinque decisero di rimanere su Serpo o morirono durante la missione.
L'associazione di Doty con il Progetto Serpo è emersa in parte perché la natura della storia — una narrazione elaborata e dettagliata, piena di elementi difficili da verificare — rispecchia il tipo di operazioni di disinformazione in cui Doty è stato precedentemente coinvolto. Il più importante indizio che ha portato molti ricercatori a sospettare che Doty sia il creatore di questa storia è il fatto che le creature extraterrestri che sarebbero state coinvolte nel programma di scambio si autodefinivano "Ebens", un nome già utilizzato da Doty in precedenza, sia nei documenti contraffatti forniti a Paul Bennewitz che in quelli mostrati a Linda Moulton Howe, il che lascia supporre che l'autore della storia di Serpo sia lo stesso degli altri documenti. Un altro indizio che potrebbe lasciar pensare che l'intera storia sia stata creata da Doty è il numero dei presunti astronauti americani che avrebbero viaggiato su Serpo: gli astronauti infatti erano 12, proprio come 12 erano anche i membri del Majestic 12, organizzazione fittizia menzionata in una serie di documenti della cui creazione Doty è fortemente sospettato. Inoltre la diffusione di informazioni attraverso una fonte anonima e la lenta rivelazione di dettagli che mantengono vivo l'interesse pubblico sono caratteristiche tipiche di una campagna di disinformazione progettata per confondere e distrarre.
Uno dei principali ricercatori che sostiene la connessione fra Doty e la storia di Serpo è Ryan Dube. Allo scopo di determinare se Doty fosse l'autore dell’intera storia di Serpo,, Dube ha analizzato l'indirizzo IP delle mail inviate da Doty con il suo account principale e lo ha confrontato con l'indirizzo IP delle email inviate dall'anonimo "insider" che aveva divulgato la storia di Serpo. Secondo Dube, l'analisi ha rivelato una corrispondenza tra l'indirizzo IP delle email inviate da Doty e quello delle email anonime che alimentavano la storia del Progetto Serpo. Questa scoperta ha portato Dube a concludere che Doty fosse, di fatto, l'autore dell'intera narrazione di Serpo. Nonostante queste scoperte, Doty ha sempre negato di essere l'autore della storia e delle email anonime.
La motivazione di Doty, secondo alcuni ricercatori, potrebbe essere stata quella di distogliere l'attenzione da veri programmi segreti o semplicemente di seminare confusione all'interno della comunità ufologica. Questo sospetto è rafforzato dal fatto che, nonostante Doty abbia affermato che la storia sarebbe autentica, non ha mai fornito prove concrete o testimonianze verificabili per sostenerne la veridicità. Questo ha portato molti a considerare la storia come un altro esempio delle sue operazioni di disinformazione, destinate a mantenere l'alone di mistero e incertezza che circonda il fenomeno UFO.
Impatto di Doty sull'ufologia moderna
Anche dopo essersi ritirato dall'AFOSI, Doty ha continuato a rimanere attivo all'interno della comunità ufologica, affermando che, sebbene alcune delle informazioni che aveva contribuito a diffondere negli anni '80 fossero false, altre informazioni da lui diffuse fossero invece veritiere. Ancora oggi, Doty continua a sostenere che dei cadaveri alieni siano stati recuperati in seguito all'incidente di Roswell, che un membro dell'equipaggio dell'astronave caduta a Roswell sarebbe stato recuperato vivo e sarebbe stato tenuto in custodia nell'Area 51 fino alla sua morte, che il governo statunitense sia tuttora in possesso di molteplici velivoli extraterrestri schiantatisi al suolo assieme ai cadaveri dei loro equipaggi, che sarebbero in corso programmi di retroingegnerizzazione di tali velivoli recuperati, e che la storia del Progetto Serpo sia reale. Tuttavia molti ricercatori, tra cui Robert Hastings, sostengono che Doty lavori tutt'ora come agente disinformatore e che anche le sue dichiarazioni moderne in merito alla questione UFO siano del tutto inaffidabili.
La figura di Doty e le sue azioni negli anni ’80 hanno avuto un impatto profondo e duraturo sulla comunità ufologica, contribuendo a creare buona parte della mitologia ufologica moderna. Le teorie e le false informazioni da lui propagate hanno contribuito a modellare alcune delle credenze più persistenti nella comunità ufologica, in particolare quelle riguardanti i presunti trattati segreti tra il governo statunitense e gli alieni Grigi, le ipotesi sulla retroingegnerizzazione di velivoli alieni recuperati, nonché le varie teorie del complotto su basi sotterranee segrete in cui umani e alieni vivrebbero e collaborerebbero assieme. Pur essendo nata in un contesto di disinformazione e pur essendo il prodotto di documenti e prove contraffatte, queste idee hanno trovato terreno fertile tra i ricercatori e gli appassionati di UFO, e molte di esse continuano ad essere sostenute anche oggi da molti ufologi, a dimostrazione quanto sia penetrante e duratura l'influenza di Doty.
Bibliografia
- Open Letter to the U.S. Air Force Regarding Allegations of UFO Disinformation di Alejandro Rojas
- Project Beta: The Story of Paul Bennewitz, National Security, and the Creation of a Modern UFO Myth di Greg Bishop
- Mirage Men: A Journey Into Disinformation, Paranoia and UFOs di Mark Pilkington
- Exempt From Disclosure di Richard Doty e Robert Collins
- X Descending di Christian P. Lambright
- UFO Cover-Up: What the Government Won't Say di Lawrence Fawcett e Barry J. Greenwood
- The MJ-12 Affair: Facts, Questions, Comments di Robert Hastings
- Operation Bird Droppings: The MJ-12 Saga Continues di Robert Hastings
- MJ-12: The Hoax that Quickly Became a Disinformation Operation di Robert Hastings
- UFO Disinfo: Four Times the US Military Hoaxed Alien Contact Through the Decades di Greg Taylor