Vladimir Ilič Uljanov, Lenin

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Vladimir Ilič Uljanov (Владимир Ильич Ульянов), meglio noto come Lenin (Ленин) (si trova spesso scritto Vladimir Lenin), è stato un leader rivoluzionario, politico e teorico politico, filosofo, scrittore e statista russo e poi sovietico. Fu il principale organizzatore della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, che condusse i popoli dell'allora Impero Russo verso la liberazione ed il socialismo sotto la neocostituita Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ossia il primo grande stato operaio e contadino.

Il principale contributo di Lenin alla teoria marxista era la sua teoria dell'imperialismo, il dominio dei monopoli e dei cartelli. In molte delle sue opere, contribuì enormemente allo sviluppo della prassi marxista, della strategia e della tattica della rivoluzione, della teoria marxista dello Stato e della strutturazione di un’organizzazione proletaria attraverso il centralismo democratico.

L'attività politica e teorica di Lenin, composta dai suoi scritti risalenti al 1890 e all'inizio del XX secolo, dalla sua lotta risoluta contro l'opportunismo e dai tentativi revisionisti di distorcere la teoria marxista e dalla sua lotta per la creazione di un partito politico rivoluzionario è considerata il contributo leninista al marxismo, ora comunemente indicato come marxismo-leninismo.

Biografia

I primi anni

Vladimir Ilič Uljanov nacque a Simbirsk il 22 aprile 1870 (secondo l'attuale calendario gregoriano) e fu il quarto di otto fratelli. Il padre, Il'ja Nikolaevič Uljanov, è stato un educatore e docente di matematica e fisica russo di religione ortodossa che nacque ad Astrakhan da un ex-servo della gleba di origine ciuvasca e da una donna di origine calmucca proveniente da una famiglia di commercianti. La madre del futuro Lenin invece fu Marija Aleksandrovna Blank, un'insegnante di San Pietroburgo nata da un infermiere di Odessa probabilmente originario di una famiglia ebraica ashkenazita e da una donna originaria di una famiglia tedesca del Volga[1]. Entrambi i genitori di Vladimir Uljanov erano monarchici, all'esatto contrario di tutti i loro figli[2], nonostante ciò il padre di Lenin condivideva opinioni progressiste e si oppose alle autocrazie. Una grande influenza intellettuale su Lenin fu tuttavia suo fratello Aleksandr Ilič Uljanov, che lo introdusse per la prima volta alla letteratura marxista.

La giovinezza e l'infanzia di Lenin coincisero con un periodo reazionario in Russia, segnato da arresti e deportazioni nei confronti di chi criticava il regime zarista[3]. Il 20 maggio 1887 a Šlisselburg, le autorità zariste giustiziarono pubblicamente il fratello Aleksandr il quale fu accusato di regicidio dello zar Alessandro III. Tale evento ebbe un impatto nella radicalizzazione di Lenin verso l'azione rivoluzionaria[3].

Lenin fu ammesso alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Kazan il 13 agosto 1886, e un mese dopo si unì alla Fraternità di Samara-Simbirsk, una società studentesca, all'epoca proibita dagli Statuti Universitari e punibile con l'espulsione[3][5]. Un anno dopo aver iniziato gli studi, Lenin si unì alle campagne ed alle manifestazioni studentesche che chiedevano che le società studentesche fossero ammesse e che gli studenti che erano stati espulsi fossero stati riammessi e che venissero condannati i responsabili della loro espulsione[3]. Lenin fu espulso dall'università ed esiliato in un villaggio vicino per un anno, e fu sotto sorveglianza da parte delle autorità dell'epoca[3].

Durante il suo esilio nel villaggio di Kokuškino (oggi Lenino-Kokuškino), Lenin studiò opere di economia politica et altra letteratura. Più tardi nella sua vita, scrisse di questo periodo:

    «Non penso di aver mai letto così tanto nella mia vita, nemmeno durante la mia prigionia a Pietrogrado o esiliato in Siberia, come ho fatto nell’anno in cui sono stato esiliato al villaggio da Kazan; ho letto voracemente dalla mattina presto fino a tarda notte.»[3].

Nell'autunno del 1888, A Lenin fu permesso di tornare a Kazan, tuttavia non riuscì a venir riammesso all'università. Gli è stato anche vietato di frequentare università all'estero. Tornato a Kazan, si unì a un circolo di studio marxista organizzato da Nikolaj Evgrafovič Fedoseev, iniziando le sue attività politiche e rivoluzionarie. Fu durante questo periodo del 1888-1889 che Lenin studiò per la prima volta il primo volume de Il Capitale di Karl Marx[3].

Le prime attività rivoluzionarie

Nel maggio 1889, la famiglia Uljanov si trasferì in un villaggio nelle vicinanze di Samara, con Lenin che sfuggì per un pelo a un altro arresto da parte della polizia segreta, che tuttavia arrestò e imprigionò i membri del circolo di studio del marxismo di Fedoseev a Kazan un mese dopo. A Samara, Lenin si guadagnò da vivere dando lezioni. Considerando che gli era proibito frequentare l'università, Lenin inviò diverse domande chiedendo il permesso di effettuare gli esami universitari senza frequentare le lezioni, fino al 1890, quando ricevette il permesso di farlo assieme al compito di studiare per 18 mesi in modo indipendente. Dopo un duro lavoro e un intenso programma di studi, sostenne gli esami nel 1891, ottenendo i voti più alti in tutte le materie, ricevendo un diploma di prima classe.

Lenin iniziò ad esercitare la professione legale presso il tribunale regionale di Samara e si presentò per la difesa in tribunale circa venti volte nel 1892 e nel 1893. La sua pratica legale, tuttavia, era secondaria solo allo studio diligente del marxismo per prepararsi al lavoro rivoluzionario. Nel 1892, Lenin organizzò il primo circolo marxista a Samara. Il gruppo di studio si concentrò sulle opere di Marx ed Engels, sulle opere di Plekhanov ed altri. La pratica legale di Lenin arricchì la sua conoscenza del mondo reale, poiché gli consentì di vedere esempi concreti di lotta di classe dalla prospettiva degli emarginati economicamente e dei limiti dell'apparato legale borghese[5].

Nel 1893, Lenin scrisse il suo primo lavoro teorico intitolato Nuovi sviluppi economici nella vita contadina. Durante quel periodo, Lenin corrispondeva con Nikolaj Fedoseev e scambiava opinioni sulla teoria marxista e sugli sviluppi economici e politici della Russia. Aveva un profondo affetto per la loro amicizia e anni dopo scrisse: «Fedoseev ha svolto un ruolo molto importante nell'area del Volga e in alcune parti della Russia centrale durante quel periodo; e la svolta verso il marxismo in quel periodo era, senza dubbio, in gran parte dovuta all'influenza di questo rivoluzionario eccezionalmente talentuoso ed eccezionalmente devoto»[6].

Nell'agosto del 1893, Lenin andò a Pietro grado (oggi San Pietroburgo), dove partecipò a diversi incontri del circolo marxista, dove criticò aspramente i populisti liberali, servendo come base per il libro di Lenin del 1894 Cosa sono gli "amici del popolo" e come combattono i socialdemocratici? , che fu distribuito illegalmente in 3 parti in tutte le principali città della Russia, stabilendo le basi teoriche per il programma e la tattica dei socialdemocratici rivoluzionari russi[7][5]. Fu durante questo periodo che Lenin incontrò per la prima volta Nadežda Krupskaja, che lavorava come insegnante gratuita per i lavoratori[8].

Istituzione di un'organizzazione marxista unita e arresto

L'Esilio in Siberia

Lo sviluppo di un partito proletario

Le prime lotte contro i menscevichi all'interno del POSDR

Rivoluzione Russa del 1905

L'auto-esilio

Tra il 1907 e il 1917, Vladimir Il'ič Ul'janov, noto come Lenin, trascorse un periodo significativo della sua vita in esilio all'estero. Questo decennio fu cruciale non solo per la sua formazione politica e intellettuale, ma anche per lo sviluppo delle sue idee rivoluzionarie che avrebbero poi influenzato la Rivoluzione d'Ottobre del 1917.

Dopo la Rivoluzione del 1905, il governo zarista intensificò la repressione contro i rivoluzionari, spingendo molti di loro, compreso Lenin, a cercare rifugio all'estero. Nel 1907, Lenin lasciò la Russia per stabilirsi prima in Finlandia e poi in diversi paesi europei. Durante questi anni, visse in Svizzera, Francia, Austria e infine in Svizzera nuovamente. Questa diaspora fu caratterizzata da un'intensa attività politica e intellettuale. Lenin trascorse gran parte del suo tempo scrivendo e discutendo le strategie rivoluzionarie con altri esiliati russi e attivisti socialisti europei.

In Svizzera, Lenin si dedicò a un'approfondita analisi teorica del marxismo, cercando di adattare le idee di Marx e Engels al contesto russo. Una delle opere scritte da Lenin più importanti di questo periodo fu Materialismo ed empiriocriticismo (1909), dove difese il materialismo dialettico contro le correnti filosofiche che considerava deviazioniste. Inoltre, Lenin continuò a pubblicare articoli su riviste socialiste e a partecipare a conferenze internazionali, come quella di Zimmerwald del 1915, dove si discusse la posizione dei socialisti di fronte alla Prima Guerra Mondiale.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, Lenin assunse una posizione fortemente internazionalista e antimilitarista, criticando aspramente sia i governi imperialisti che i partiti socialisti europei che avevano sostenuto la guerra. Nel suo opuscolo "Il crollo della Seconda Internazionale" (1915), Lenin denunciò il tradimento della maggior parte dei partiti socialisti europei, che avevano appoggiato lo sforzo bellico dei loro rispettivi paesi, rompendo così con l'internazionalismo proletario.

Durante questi anni in esilio, Lenin sviluppò anche la sua teoria dell'imperialismo, esposta nel libro L'imperialismo, fase suprema del capitalismo (1916). In questa opera, Lenin descriveva l'imperialismo come una fase specifica del capitalismo in cui le potenze coloniali competono per il controllo delle risorse globali, portando inevitabilmente alla guerra e alla rivoluzione. Questa teoria sarebbe diventata una componente chiave della sua strategia rivoluzionaria e avrebbe influenzato profondamente i movimenti anticoloniali nel XX secolo.

L'esilio di Lenin si concluse con la Rivoluzione di Febbraio del 1917, che portò alla caduta dello zar e alla formazione di un governo provvisorio in Russia. Vedendo in questo evento un'opportunità rivoluzionaria, Lenin cercò di tornare in patria il più rapidamente possibile. Grazie a un accordo con il governo tedesco, che sperava di destabilizzare ulteriormente la Russia, Lenin e altri rivoluzionari furono autorizzati a viaggiare attraverso la Germania in un "treno piombato". Al suo arrivo in Russia nell'aprile del 1917, Lenin pubblicò le Tesi di Aprile, che chiedevano la fine della guerra, il trasferimento del potere ai soviet e la nazionalizzazione delle terre, posizioni che avrebbero gettato le basi per la Rivoluzione d'Ottobre.

Il periodo di Lenin in esilio tra il 1907 e il 1917 fu cruciale per la formazione della sua ideologia rivoluzionaria e per la preparazione del terreno per la Rivoluzione Bolscevica. Le sue attività all'estero dimostrarono non solo la sua abilità di leader e teorico, ma anche la sua determinazione a perseguire una rivoluzione socialista globale. Le sue opere di questo periodo, che includevano contributi teorici fondamentali e critiche mordaci agli avversari politici, rimangono fondamentali per comprendere l'evoluzione del marxismo-leninismo.

Il rientro in patria e la Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre

Gli ultimi anni: La guerra civile e la morte di Lenin

Bibliografia

  • Vladimir Lenin - ProleWiki (in inglese)
  • Hobsbawm, Eric. The Age of Extremes: The Short Twentieth Century, 1914-1991. London: Abacus, 1995.
  • Service, Robert. Lenin: A Biography. London: Pan Macmillan, 2000.
  • Deutscher, Isaac. The Prophet Armed: Trotsky 1879-1921. London: Verso, 2003.
  • Ulam, Adam B. The Bolsheviks: The Intellectual and Political History of the Triumph of Communism in Russia. New York: Collier Books, 1965.

Note

    1. Tamás Krausz (2015). Reconstructing Lenin: an intellectual biography: 'Family'. ISBN 9781583674499 [LG]
    2. Documentario Lenin - Fine di un mito su Rai Storia.
    3. Pyotr Pospelov & Institute of Marxism-Leninism (1965). Lenin: a biography: Childhood and youth. The beginning of revolutionary activity; The shaping of revolutionary views. Moscow: Progress Publishers, CC CPSU. [LG]
    4. Robert Service (2000). A biography of Lenin: 'Deaths in the family'. ISBN 9780333726259 [LG]
    5. Tamás Krausz (2015). Reconstructing Lenin: an intellectual biography: 'Who was Lenin?; Education'. ISBN 9781583674499 [LG]